Il vescovo a Nazareth: in pericolo di estinzione i cristiani in Terra Santa
Si avvia verso la conclusione il viaggio in Terra Santa del Gruppo di Coordinamento
delle Conferenze episcopali di Europa e Nord America a sostegno delle comunità cristiane
locali e per la promozione della pace e del dialogo interreligioso. Domani la conferenza
stampa finale. Intanto torna a salire la tensione a Gaza. Dopo un lancio di razzi
palestinesi, l’aviazione israeliana ha compiuto tre raid sulla Striscia, uccidendo
un militante della Jihad islamica. Sull’importanza della missione dei vescovi europei
e nordamericani e la situazione politica, ascoltiamo mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo,
vicario patriarcale latino per Israele e vescovo a Nazareth, al microfono di Sergio
Centofanti:
R. - Per
noi questa visita è molto importante, perché noi siamo una piccola minoranza e siamo
una minoranza che - come sappiamo - è minacciata di estinguersi. Vogliamo che questo
impegno di favorire e di promuovere la presenza cristiana in Terra Santa non sia soltanto
una nostra responsabilità, ma - come lo ha ripetuto e lo ripete continuamente il Santo
Padre - sia una responsabilità di tutta la comunità cristiana.
D. -
La situazione sta diventando nuovamente critica: sta riesplodendo la tensione a Gaza,
con attacchi di razzi palestinesi e la conseguente risposta israeliana…
R.
- Naturalmente speriamo che ci sia un controllo dei nervi, che ci sia un controllo
della situazione. Speriamo che ci sia anche una proporzione nelle risposte: non vogliamo
che a causa di alcune mosse infelici, ci siano poi delle reazioni sproporzionate,
come purtroppo è successo in passato. Noi, come Chiesa, crediamo - e questo lo abbiamo
sempre detto e continuiamo a ripeterlo - che la violenza, qualsiasi violenza e da
qualsiasi parte arrivi, non sia assolutamente la strada da percorrere per trovare
una soluzione. Anche l’esperienza ce lo dice! Solo il negoziato, solo il dialogo tra
le parti potrà portare ad una soluzione vera e duratura.
D. - C’è anche
la questione degli insediamenti ebraici nei Territori palestinesi, che incide su questo
dialogo...
R. - Per il momento il problema delle colonie rappresenta
veramente il grande ostacolo per il raggiungimento e per il progresso verso la pace.
D. - Quali speranze hanno i cristiani della Terra Santa? Quale futuro
vedono?
R. - Il futuro non è chiaro ed è quello che ci rattrista più
di tutto. Non sappiamo quale potrebbe essere anche perché non vediamo ancora le condizioni
minime per una vera pace. Ci deve essere una pace duratura basata sulla giustizia!
Purtroppo, attualmente, siamo lontani da queste condizioni di base per poter ottenere
una vera pace! (mg)