Il Concilio Vaticano II, bussola del Terzo Millennio: il dialogo tra fede e cultura
Per la nostra rubrica settimanale sul Concilio Vaticano II continuiamo oggi a parlare
della Costituzione pastorale Gaudium et Spes. Un documento profetico sulla Chiesa
nel mondo contemporaneo che affronta, tra l’altro, la questione del rapporto tra fede
e cultura. Ascoltiamo la riflessione del padre gesuita Dariusz Kowalczyk:
“È proprio
della persona umana il non poter raggiungere un livello di vita pienamente umano se
non mediante la cultura” (GS 53). Da questa affermazione della costituzione “Gaudium
et spes” appare chiaro che il Vangelo arriva all’uomo sempre per il tramite della
cultura. “L’evangelizzazione consiste anche in un incontro con la cultura di ogni
epoca” – ha sottolineato Giovanni Paolo II.
Senza cultura la fede rimarrebbe
disincarnata, esposta alla secolarizzazione e alla politicizzazione della speranza.
Perciò il Concilio ha fatto notare che chiunque promuova la comunità umana nell'ordine
della cultura, “porta anche non poco aiuto, secondo il disegno di Dio, alla comunità
della Chiesa” (GS 44)
Anche la cultura però ha bisogno dell’esperienza
di fede. Senza un’apertura al divino, infatti, la cultura diventa esoterismo o una
pseudo-cultura orientata solamente al guadagno materiale. Conscia di questi pericoli
la “Gaudium et spes” afferma: “Il Vangelo di Cristo rinnova continuamente la vita
e la cultura dell’uomo decaduto […]. In tal modo la Chiesa […] stimola e dà il suo
contributo alla cultura umana” (GS 58).
Purtroppo, subito dopo il Concilio,
in maniera inattesa è scoppiata una rivoluzione della cultura e del costume, definita
come rivoluzione del ’68 che ha cambiato notevolmente il quadro nel quale si era svolto
il Vaticano II. Alcuni aspetti dell’ondata del ’68 sono passati, altri tuttavia –
come il liberismo sessuale – sono entrati a far parte della mentalità dominante.
Questi
cambiamenti, e nemmeno la cosiddetta rivoluzione informatica degli ultimi decenni,
non rendono affatto meno attuale il messaggio del Concilio sull’intreccio tra fede
e cultura. Al contrario, la Chiesa più che mai deve essere presente nell’ambito della
cultura, allo stesso tempo cercando degli alleati per contrastare le diverse correnti
dell’anti-cultura.