2011-01-11 12:09:52

Il Concilio Vaticano II, bussola del Terzo Millennio: il dialogo tra fede e cultura


Per la nostra rubrica settimanale sul Concilio Vaticano II continuiamo oggi a parlare della Costituzione pastorale Gaudium et Spes. Un documento profetico sulla Chiesa nel mondo contemporaneo che affronta, tra l’altro, la questione del rapporto tra fede e cultura. Ascoltiamo la riflessione del padre gesuita Dariusz Kowalczyk:RealAudioMP3

“È proprio della persona umana il non poter raggiungere un livello di vita pienamente umano se non mediante la cultura” (GS 53). Da questa affermazione della costituzione “Gaudium et spes” appare chiaro che il Vangelo arriva all’uomo sempre per il tramite della cultura. “L’evangelizzazione consiste anche in un incontro con la cultura di ogni epoca” – ha sottolineato Giovanni Paolo II.

Senza cultura la fede rimarrebbe disincarnata, esposta alla secolarizzazione e alla politicizzazione della speranza. Perciò il Concilio ha fatto notare che chiunque promuova la comunità umana nell'ordine della cultura, “porta anche non poco aiuto, secondo il disegno di Dio, alla comunità della Chiesa” (GS 44)

Anche la cultura però ha bisogno dell’esperienza di fede. Senza un’apertura al divino, infatti, la cultura diventa esoterismo o una pseudo-cultura orientata solamente al guadagno materiale. Conscia di questi pericoli la “Gaudium et spes” afferma: “Il Vangelo di Cristo rinnova continuamente la vita e la cultura dell’uomo decaduto […]. In tal modo la Chiesa […] stimola e dà il suo contributo alla cultura umana” (GS 58).

Purtroppo, subito dopo il Concilio, in maniera inattesa è scoppiata una rivoluzione della cultura e del costume, definita come rivoluzione del ’68 che ha cambiato notevolmente il quadro nel quale si era svolto il Vaticano II. Alcuni aspetti dell’ondata del ’68 sono passati, altri tuttavia – come il liberismo sessuale – sono entrati a far parte della mentalità dominante.

Questi cambiamenti, e nemmeno la cosiddetta rivoluzione informatica degli ultimi decenni, non rendono affatto meno attuale il messaggio del Concilio sull’intreccio tra fede e cultura. Al contrario, la Chiesa più che mai deve essere presente nell’ambito della cultura, allo stesso tempo cercando degli alleati per contrastare le diverse correnti dell’anti-cultura.







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