2011-01-11 14:29:18

Haiti. Mons. Kébreau: a un anno dal terremoto gli haitiani si sentono abbandonati


“La popolazione di Haiti, già colpita duramente dal sisma, è ormai stanca di vivere in condizioni di precarietà e di miseria», afferma mons. Louis Kébreau, arcivescovo di Cap-Haïtien, che, in qualità di presidente della Conferenza episcopale haitiana, si trova ora a Washington per incontrare i membri della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) a un anno di distanza dal sisma che devastò parte del Paese caraibico il 12 gennaio 2010. Nel corso di un'intervista rilasciata alla Cns e ripresa dall’Osservatore Romano, il presule sottolinea che “la gente è ormai stanca di vivere da un anno in alloggi provvisori, principalmente tende. Aumentano quanti si sentono frustrati da una condizione che credevano temporanea e che invece ancora non si comprende quando avrà termine”. “Oltre un milione di abitanti di Haiti — continua mons. Kébreau — trovano alloggio nelle centinaia di tendopoli sorte sull'isola dopo le scosse telluriche che provocarono la morte di circa duecentotrentamila persone. Ai sopravvissuti, l'attuale condizione impedisce di tornare alla normalità. Molte famiglie rimangono divise e si sono interrotti i legami di amicizia e di buon vicinato. Aumenta il numero di coloro che soffrono di depressione per la frustrazione provocata da questa situazione di sopravvivenza senza prospettive future. Ultimamente è scoppiata anche l'epidemia di colera che ha esasperato gli animi per la mancanza di una chiara informazione. Questo problema si aggiunge a quello degli aiuti promessi e, spesso, mai arrivati. Capita che i rappresentanti del Governo non riescono a indicare alle agenzie internazionali ciò che effettivamente è utile. La Chiesa di Haiti ha offerto la sua mediazione ma spesso siamo stati marginalizzati. Eppure i volontari cattolici sanno bene qual è la situazione e possono dare indicazioni a quanti vorrebbero fornire aiuti”. Negli Stati Uniti, l'arcivescovo Kébreau sta esaminando con i responsabili della Usccb il piano denominato Program for the Reconstruction of the Church in Haiti (Proche). Il piano mette a disposizione fondi per ricostruire settanta edifici sacri e parrocchiali distrutti dalle scosse oltre a riparare i danni subiti dai seminari e dalle scuole cattoliche nel Paese. “Credo che Proche sia una possibilità per le nostre due Chiese di cooperare in un'opera che sia un grande esempio di solidarietà”, ha detto l'arcivescovo. (L.Z.)







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