2011-01-10 08:08:36

Tunisia e Algeria: 25 morti per le proteste contro il carovita


Tunisia e Algeria ancora alle prese con una protesta sociale senza precedenti, a causa dall’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità e dell’alto tasso di disoccupazione. Almeno 25 i morti in totale, in 4 giorni di guerriglia urbana, anche se fonti giornalistiche parlano di più di 50 vittime nella sola Tunisia. Ci riferisce Amina Belkassem: RealAudioMP3


Sulle cause all’origine di violenze e scontri in Tunisia e Algeria, ascoltiamo al microfono di Charles- François Brejon un missionario dei Padri Bianchi, raggiunto telefonicamente in Algeria che, per motivi di sicurezza, ha chiesto di mantenere l’anonimato: RealAudioMP3

R. – Les causes des ces manifestations sont d’ordre surtout economique. …
Le ragioni di queste manifestazioni di protesta sono d’ordine sostanzialmente di tipo economico. Da anni il dinaro algerino è soggetto ad una forte inflazione – l’8-9 per cento annuo – mentre gli stipendi non aumentano nella stessa misura. In realtà, gli stipendi sono stati aumentati ogni anno, ma non oltre il 4-5 per cento, e questo fa sì che poco a poco il potere d’acquisto degli algerini diminuisca. I prodotti di base diventano sempre più cari: ultimamente, è aumentato tanto il prezzo del pane e del latte. La gente non ne può più …

D. – Chi partecipa alle proteste?

R. – Ce sont toujours les jeunes, parce-que quand on est marié, on a des enfants, …
Sono sempre i giovani, e tra questi molti sono sposati, hanno figli e non riescono a mantenere la famiglia. Ci sono poi gli studenti universitari e dei licei. Ci sono analogie con le proteste del 1988: anche allora, i giovani sono scesi in strada chiedendo lavoro, casa e sostentamento. E’ un po’ la stessa cosa, oggi.

D. – Perché questo movimento ha coinvolto tutta l’Algeria?

R. – Il y a plusieurs endroits, et ça fait longtemps qu’il y a des émeutes par ci, …
Ci sono diversi ambiti, e poi è da tempo ormai che ogni tanto scoppia una rivolta in qualche località. Questo succede anche perché il sistema democratico non è sempre sufficientemente aperto. Queste rivolte, dunque, si manifestano un po’ ovunque perché i giovani non riescono a farsi sentire. Allora scendono in strada, bloccano le strade, le autostrade, poi il tutto rientra ma dopo ricomincia daccapo.

D. – Come hanno reagito le forze dell’ordine in queste manifestazioni?

R. – Comme dans toutes les manifestations dans le monde entier. La répression …
Come in tutte le manifestazioni in tutto il mondo. La repressione è sempre un po’ brutale; all’inizio, si cerca di trattare, di parlare con i giovani. In questo momento, la situazione è stranamente calma in città; sono stati sospesi gli incontri di calcio per evitare le masse di giovani che vanno allo stadio dove potrebbero portare il loro risentimento e la tensione potrebbe crescere. Quindi, tutte le partite sono state sospese ma, come ho detto, in questo momento regna una strana calma in città, almeno qui, ad Algeri. (gf)









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