2011-01-09 14:19:59

L'esperienza di padre Giulio Albanese, da 20 anni collaboratore della Radio Vaticana per informare sull'Africa


L’Africa, con le sue emergenze spesso drammatiche, ma anche con il difficile tentativo di intraprendere la strada verso la stabilità e il progresso, rappresenta un tema privilegiato per la Radio Vaticana. Da vent’anni, con analisi, cronache e interviste, ci aiuta in questo compito il padre comboniano Giulio Albanese, per anni missionario nella regione dei Grandi Laghi e attualmente responsabile delle riviste delle Pontificie Opere Missionarie. Attraverso i suoi servizi abbiamo approfondito il dramma della Somalia, il conflitto etnico in Rwanda e Burundi, sino alle più recenti situazioni in Sudan e Costa d’Avorio. Su questa esperienza di informazione sul continente africano, Giancarlo La Vella ha intervistato lo stesso padre Giulio Albanese:RealAudioMP3

R. - Anzitutto è stata un’esperienza avvincente, perché davvero mi ha permesso di seguire la cronaca delle Afriche quotidianamente e, credo che sia doveroso dirlo, la pagina internazionale della Radio Vaticana è davvero unica nel suo genere e questo sento di esprimerlo non solo a titolo personale, ma anche a nome del mondo missionario e degli africani che seguono questo programma fedelmente, tutti i giorni. Detto questo l’Africa, a mio avviso, ha sperimentato sicuramente situazioni di progresso. Per esempio, dal 2000 ad oggi vi è stata comunque una diminuzione dei conflitti, però è anche vero che purtroppo non vi sono stati – per quanto riguarda le classi dirigenti - quei cambiamenti auspicati dalla società civile. Tutto questo ci fa capire che il cammino è ancora tutto in salita. A prescindere dalle risorse umane, l’Africa ha grandissime potenzialità, soprattutto per quanto concerne le fonti energetiche; ha minerali pregiatissimi … eppure, ancora oggi rappresenta la metafora del sottosviluppo. In questo senso io credo che il vostro modo di fare informazione e a cui, nel mio piccolo, io ho partecipato sia un modo davvero di dare voce a chi non ha voce.

D. - L’errore che spesso si fa nel guardare all’Africa, è considerarla una realtà omogenea, ma forse così non è, e quindi occorre un approccio diversificato…

R. – In effetti, in Africa ci sono oltre 800 etnie, vale a dire 800 popoli, e questo naturalmente è sintomatico di una realtà estremamente complessa, articolata. E’ davvero, l’Africa, un crogiolo di culture ancestrali! La sfida, guardando al futuro nelle relazioni tra Nord e Sud, è proprio quella di capire che dobbiamo incontrarci, all’appuntamento del dare e del ricevere: questa è cooperazione! Capire che l’Africa non chiede semplicemente beneficenza, chiede innanzitutto il riconoscimento della propria dignità! Anche perché, poi, l’Africa è capace di dare e di dare molto. Questo a significare inoltre che l’Africa ha anche risorse di pensiero che vanno certamente valorizzate. Anche noi possiamo imparare dalle Afriche.

D. - Come è stata e com’è l’Africa di padre Giulio Albanese?

R. - Certamente in questi anni mi è capitato, proprio con la Radio Vaticana, di seguire le principali aree di crisi: dal Corno d’Africa, alla regione dei Grandi Laghi. Quello che ho notato è che c’è sempre stata una grande disponibilità, non solo da parte dei missionari ma anche della gente del posto, della società civile, a passare informazioni. C’è, comunque, anche un’Africa che sorride, c’è un’Africa che, a mio avviso, è in grado davvero di compiere prodigi; c’è un’Africa fatta di colori, di tradizioni, di lingue, di espressione ... L’Africa è per certi versi innanzitutto e soprattutto comunicazione e per questo noi occidentali, nei suoi confronti, non possiamo continuare a fare “orecchie da mercante”. Certo, raccontare “in diretta” le ingiustizie e le sopraffazioni, storie che io ho visto e che ho cercato di raccontare, credo che sia stato un servizio a quel Continente, a tanta gente di buona volontà, che da quelle parti ha davvero un grande desiderio di voltare pagina. Credo che il contributo dell’informazione sia stato davvero importante e sono contento di esserne stato parte e strumento, anche attraverso la Radio Vaticana. (ma)







All the contents on this site are copyrighted ©.