Irlanda: lanciato il primo Direttorio nazionale per la Catechesi
La Chiesa irlandese ha il suo primo Direttorio nazionale per la Catechesi. Si intitola
“Share the Good News” (“Condividi la Buona Novella”) ed è stato lanciato questa settimana.
Basato, tra l’altro, sul Direttorio generale della Catechesi del 1997, il volume,
curato da Gareth Byrne, tratta in modo ampio ed articolato tutti gli aspetti della
catechesi: dai contenuti, ai programmi catechetici, alla religione come materia di
insegnamento nelle scuole ed è rivolto a tutte le persone impegnate a vario titolo
in questo campo. Si tratta – come ha spiegato alla presentazione mons. William Murphy,
vescovo di Kerry e presidente della Commissione episcopale per la catechesi – di uno
strumento di ampio respiro di cui da tempo si avvertiva il bisogno in Irlanda e che
aiuterà il processo di rinnovamento interno avviato dalla Chiesa irlandese. Non una
semplice guida per insegnare catechismo ai bambini, dunque, ma uno strumento fondamentale
in tutti ambiti della missione evangelizzatrice della Chiesa: dalla formazione alla
fede degli adulti, a quella delle coppie al matrimonio, a quella dei laici impegnati
nella Chiesa. In questo senso - ha sottolineato mons. Murphy - esso risponde alla
chiamata alla Nuova Evangelizzazione proposta da Giovanni Paolo II e rilanciata da
Benedetto XVI. Tra gli aspetti più interessanti del Direttorio, il presule ha evidenziato
l’enfasi data al ruolo dei laici nella Chiesa, in linea con le indicazioni del Concilio,
dell’Esortazione apostolica “Christifideli Laici” e con le raccomandazioni dello stesso
Benedetto XVI al Convegno ecclesiale della Diocesi di Roma del 2009. La rievangelizzazione
della cultura nelle nostre società secolarizzate e il rinnovamento profondo della
Chiesa in Irlanda non può avvenire senza questo contributo determinante dei fedeli
laici, ha rimarcato mons. Murphy. Il successo del Direttorio dipenderà dagli strumenti
messi in campo per la sua attuazione. Per questo – ha detto ilvescovo - la Conferenza
episcopale ha deciso di istituire una commissione ad hoc. Sarà inoltre necessario
creare strutture e formare personale qualificato a livello diocesano e parrocchiale.
(A cura di Lisa Zengarini)