Ecuador: la Chiesa ricorda l’impegno per Haiti, ad un anno dal tragico sisma
A pochi giorni dal primo anniversario del terremoto che sconvolse Haiti il 12 gennaio
2010, la Conferenza episcopale dell’Ecuador ha inviato all’agenzia Fides un resoconto
degli aiuti che hanno offerto da un anno a questo Paese. I vescovi hanno realizzato
una colletta per aiutare gli haitiani e con l'importo raccolto sono stati inviati
viveri. Attualmente si sta lavorando al progetto di costruzione di un gruppo di case
per un nuovo centro abitativo, in coordinamento con Caritas Haiti. Il lavoro ha richiesto
molto tempo, precisa la Conferenza episcopale, per tutte le difficoltà logistiche
e di organizzazione che esistono ad Haiti. Si legge nel rapporto inviato a Fides:
“Su richiesta di Caritas Haiti e dopo aver superato una serie di ostacoli, specialmente
per lo sdoganamento delle merci, lunedì 26 aprile 2010 abbiamo consegnato a Port au
Prince, 7 container di aiuti umanitari inviati dalla Conferenza episcopale ecuadoriana.
L'aiuto umanitario fornito aveva un valore di 250.000,00 dollari Usa, di cui hanno
beneficiato 5.000 famiglie”. Insieme al team di gestione e tecnico della Caritas nazionale
Haiti ed ai direttori delle due Caritas diocesane partecipanti al progetto, è stato
deciso di lavorare nelle zone rurali di Port au Prince e Jacmel. Il progetto prevede
un totale di 113 abitazioni, 68 nelle parrocchie di Duval e Delatte a Port au Prince,
e 45 nelle parrocchie di Cite Lumiere e Lavenneu, a Jacmel. Si è convenuto, per motivi
di bilancio, di realizzare delle case di circa 36 mq di superficie, la cui piantina
comprende due camere da letto, una sala da pranzo, cucina, bagno e corridoio. “C'è
stato un processo partecipativo nello sviluppo del progetto – prosegue il rapporto
-, nel quale sono intervenute le squadre tecniche della Caritas nazionale Haiti, delle
due Caritas diocesane e della Pastorale sociale-Caritas Ecuador. Il progetto favorirà
la mano d'opera locale, cioè la produzione di lavoro per gli stessi beneficiari e
per gli altri residenti della zona, che in qualche modo potranno così contribuire
al rilancio economico della zona”. (R.P.)