Inondazioni in Australia: forti timori per le nuovi piogge
Continua l’emergenza in Australia, in ginocchio per quelle che sono già state ribattezzate
“le peggiori inondazioni mai verificatesi negli ultimi 50 anni”. Mentre le previsioni
meteo non promettono nulla di buono e indicano pioggia per tutto il fine settimana,
allo stato attuale sono 22 le città e i centri minori che stanno affrontando le maggiori
difficoltà, mentre il bilancio conta quattromila persone evacuate, 1200 abitazioni
sommerse dall’acqua e 11mila andate distrutte. Le persone rimaste isolate, stando
ai dati forniti alla Fides dall’arcidiocesi di Sydney, sarebbero circa 75mila. L’area
coinvolta è vasta quanto Francia e Germania messe insieme e particolarmente colpite
sono state le zone del Queensland, il vicino Stato del Nuovo Galles del sud e le città
di Rockhampton, per ora solo sfiorata dalla piena del fiume, di Emerald e di Theodore,
già colpita dalle alluvioni a marzo, dove la furia del fiume Dawson ha spazzato via
la storica chiesa cattolica del Sacro Cuore. Ovunque sono andati persi raccolti e
sono morti molti capi di bestiame, collegamenti e vie di comunicazione sono interrotte
e quindi azzerati i rifornimenti, mentre si comincia a temere per animali velenosi
come serpenti e coccodrilli che, spinti fuori dal proprio habitat, cercheranno rifugio
al coperto. Per i prossimi giorni si tiene d’occhio, inoltre, l’avanzamento della
piena dei fiumi, mentre il fenomeno meteorologico La Nina, responsabile delle precipitazioni,
si prevede che insisterà per tutta l’estate australe. Impossibile, per ora, secondo
le autorità, fare una stima dei danni che comunque non dovrebbero essere inferiori
a 3,8 miliardi di euro. (R.B.)