La visita del Papa al Policlinico Gemelli. Testo integrale del discorso
Momenti di commozione e affetto hanno scandito questa sera la visita di Benedetto
XVI al Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Nel clima della vigilia dell’Epifania,
festa dedicata in modo speciale ai più piccoli, il Papa ha voluto incontrare i bambini
ricoverati nell’Ospedale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il Santo Padre
ha benedetto poi il Centro per la cura della spina bifida, grave malformazione congenita
della colonna vertebrale e del midollo spinale, e ha sostato davanti alle incubatrici
dei neonati in terapia intensiva. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Questo il
testo integrale del discorso del Papa pronunciato durante la visita al Policlinico:
Signor Cardinale, cari Sacerdoti, Autorità Accademiche,
Dirigenti, Personale medico e paramedico, cari bambini, genitori, amici! Perché
sono venuto qui, in mezzo a voi, oggi, giorno in cui iniziamo a celebrare la Solennità
dell’Epifania? Sono venuto prima di tutto per dire grazie. Grazie a voi bambini che
mi avete accolto: voglio dirvi che vi voglio bene e che vi sono vicino con la mia
preghiera e il mio affetto, anche per darvi forza nell’affrontare la malattia. Vorrei
ringraziare poi i vostri genitori, i parenti, i Dirigenti e tutto il personale del
Policlinico, che con competenza e carità si prendono cura della sofferenza umana;
in particolare vorrei ringraziare l’équipe di questo reparto di Pediatria e del Centro
per la cura dei bambini con spina bifida. Benedico le persone, l’impegno e questi
ambienti in cui si esercita in modo concreto l’amore verso i piccoli e i più bisognosi. Cari
bambini e ragazzi, ho voluto venire a trovarvi anche per fare un po’ come i Magi.
Come avete fatto voi, i Magi portarono a Gesù dei doni - oro, incenso e mirra -
per manifestargli adorazione e affetto. Oggi vi ho portato anch’io qualche regalo,
proprio perché sentiate, attraverso un piccolo segno, la simpatia, la vicinanza, l’affetto
del Papa. Ma vorrei che tutti, adulti e bambini, in questo tempo di Natale, ricordassimo
che il più grande regalo l’ha fatto Dio a ciascuno di noi. Guardiamo nella
grotta di Betlemme, nel presepe, chi vediamo? Chi incontriamo? C’è Maria, c’è Giuseppe,
ma soprattutto c’è un bambino, piccolo, bisognoso di attenzione, di cure, di amore:
quel bambino è Gesù, quel bambino è Dio stesso che ha voluto venire sulla terra per
mostrarci quanto ci vuole bene, è Dio che si è fatto come voi bambino per dirvi che
vi è sempre accanto e per dire a ciascuno di noi che ogni bambino porta il suo volto. Ora,
prima di concludere, non posso non estendere un cordiale saluto a tutto il personale
e a tutti i degenti di questo grande Ospedale. Incoraggio le diverse iniziative di
bene e di volontariato, come pure le istituzioni che qualificano l’impegno al servizio
della vita, penso in particolare, in questa circostanza, all’Istituto Scientifico
Internazionale “Paolo VI”, finalizzato a promuovere la procreazione responsabile.
Grazie ancora a tutti! Il Papa vi vuole bene!