Italia: si profila la chiusura dei tribunali per il blocco dell'assistenza informatica
Si profila la chiusura dei tribunali italiani, a causa del blocco dell’assistenza
informatica per mancanza dei fondi. La denuncia è dell’Associazione nazionale magistrati
(Anm) che ribadisce: “Ci stiamo preparando ad una paralisi complessiva del sistema”.
Il ministro della Giustizia Alfano sottolinea che la mancanza di liquidità non creerà
un collasso immediato delle procedure e che c’è massima disponibilità al confronto.
Il servizio di Massimiliano Menichetti:
La giustizia
italiana torna sulle prime pagine dei giornali. I tribunali, per l’Associazione nazionale
magistrati, sono a rischio chiusura a causa del blocco dell'assistenza informatica.
Stop confermato dal Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del Ministero
che precisa: mancano i fondi per onorare integralmente i contratti di manutenzione
dei sistemi, effettuata da ditte esterne, circa 33 milioni di euro. Se i computer
si fermassero sarebbe impossibile ad esempio per le imprese e i privati partecipare
a gare di appalto e concorsi, avere certificati e iscrivere gli indagati nel registro
informatico. Il presidente dell’Anm, Luca Palamara, sottolinea la necessità
di una seria politica che razionalizzi i costi ed “eroghi risorse umane e materiali
tali da consentire un efficace funzionamento della giustizia":
“Registriamo
grande preoccupazione da parte di tutti i magistrati in Italia, e soprattutto anche
da parte dei dirigenti, che poi devono organizzare e realizzare questo servizio. Situazioni
di disservizio si stanno già registrando nei vari tribunali. Non si può sempre trattare
il tema della giustizia in un’ottica emergenziale. Ci troviamo, strutturalmente, con
un problema di fondo, perché così come è la situazione, e non da oggi, rischia realmente
di sfuggire di mano”.
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano,
non nascondendo le difficoltà causate dall'improvviso blocco degli stanziamenti, ribadisce
l’impegno per scongiurare l’emergenza e la disponibilità al dialogo. Il Guardasigilli
inviata poi a non cadere in strumentalizzazioni politiche, precisando che chiederà
l’aiuto del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per far fronte alle necessità.