2011-01-05 15:06:30

Costa d’Avorio: nessun dialogo tra Gbagbo e Ouattara


Prosegue la crisi politica in Costa d’Avorio. Ouattara ha rifiutato l’ipotesi di dialogo offerta dal capo di stato uscente Gbagbo - che rifiuta di abbandonare il potere - e che ha ordinato alle sue forze di non rimuovere l’assedio attorno al quartier generale del suo rivale. I Paesi della Comunità economica dell'Africa occidentale minacciano l’intervento militare. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha invece escluso quello dei caschi blu di Parigi presenti ad Abdijan. In linea con le cancellerie occidentali, gli Stati Uniti appoggiano Ouattara, riconosciuto vincitore delle passate presidenziali. Il pericolo più concreto resta tuttavia quello di un’escalation degli scontri tra le fazioni che sostengono Gbagbo e Ouattara. Sulla situazione di stallo venutasi a creare nel Paese, Stefano Leszczynski ha intervistato Enrico Casale, esperto di questioni africane per la rivista Popoli:RealAudioMP3

R. – Il rischio più grave è quello di un conflitto tra il Nord, che sostiene Ouattara, e il Sud che sostiene Gbagbo. Un conflitto civile sarebbe devastante, perché riaprirebbe una crisi che in Costa d’Avorio dura dal 2002, cioè da quanto venne tentato un golpe contro Gbagbo. Probabilmente, non si arriverà ad una guerra civile. Certo è che, nei giorni passati ed anche recentemente, ci sono stati scontri sanguinosi tra i sostenitori dei due uomini politici.

D. – L’Occidente, fin da subito, si è schierato dalla parte del presidente che ha vinto le elezioni, quindi dalla parte di Ouattara. Quali sono, in realtà, gli interessi occidentali in Costa d’Avorio?

R. – L’Occidente si è schierato a favore di Ouattara, perché costui è sempre stato l’"uomo" dell’Occidente: è stato un funzionario del Fondo monetario internazionale, ha lavorato in varie organizzazioni internazionali. Allo stesso tempo, Gbagbo, da sempre, ha preso le distanze dall’Occidente e in particolar modo dall’ex potenza coloniale, dalla Francia.

D. – Quale potrebbe essere una strada per risolvere la crisi in maniera diplomatica?

R. – Io vedo bene l’intervento della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, perché è un modo affinché gli africani risolvano i problemi degli africani, e questo è un elemento positivo. Ed è un elemento positivo anche che si risolvano all’interno di una regione – che è l’Africa occidentale – in modo che si crei stabilità in tutta l’area. (gf)

Australia: emergenza inondazioni
Sempre preoccupante l’emergenza alluvioni nel nordest dell’Australia. Gli abitanti del Queensland affrontano oggi una nuova ondata di piena, con previsioni di nuovi temporali e forti piogge. In particolare allarme è la città di Rockhampton, 75 mila abitanti, dove si attende un livello record dell’innalzamento delle acque. Le autorità prevedono che altre 400 abitazioni saranno sommerse. Negli ultimi 10 giorni, i fiumi in piena sono straripati in 40 città e centri minori hanno colpito 200 mila persone inondando 1.200 case. Più di 4.000 persone sono state evacuate. Intanto, gli esperti hanno lanciato un allarme per la Grande Barriera Corallina al largo della costa pacifica australiana, temendo che l'arrivo in mare di enormi quantità di pesticidi, detriti e altri inquinanti trasportati dalle acque dei fiumi possa comprometterne il delicato ecosistema.

Medio Oriente
Raid aereo israeliano ieri su Gaza. Aerei militari hanno colpito due obiettivi posti nei territori palestinesi ritenuti pericolosi. Non sono segnalate vittime. Per oggi è previsto l’arrivo nella regione dell’alto rappresentante per la Politica estera Ue, Catherine Ashton, che ha in programma una serie di incontri con le autorità israeliane e palestinesi “per confermare l'impegno dell'Unione Europea per il processo di pace”. Intanto, si registrano le parole del ministro degli Esteri d’Israele, Avigdor Liebermann, secondo il quale per un accordo israelo-palestinese occorreranno non meno di dieci anni.

Bielorussia - Ocse
Stati Uniti e Unione Europea hanno espresso il loro rincrescimento per la decisione della Bielorussia di chiudere l’ufficio di Minsk dell’Ocse, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Usa e Ue hanno altresì denunciato l’uso di misure restrittive da parte delle autorità bielorusse nei confronti dell’opposizione.

Brasile –Italia, caso Battisti
La Corte Suprema del Brasile ha deciso di riaprire il dossier relativo all’ex militante dei Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti, condannato in Italia all’ergastolo per quattro omicidi. La decisione arriva dopo la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Battisti e il ricorso da parte degli avvocati dell’Italia per bloccarla. Ieri, sit-in di protesta davanti ai consolati brasiliani di tutta Italia contro la decisione dell’ex presidente, Lula da Silva, di non estradare l’ex terrorista.

Italia-Fiat: referendum sull'accordo per il rilancio di Mirafiori
Il referendum sull'accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori si terrà il 13 e 14 gennaio prossimo. Le urne si chiuderanno venerdì sera ed i risultati dovrebbero arrivare già in tarda serata. Lo annunciano fonti sindacali. La consultazione sull'accordo separato per lo stabilimento Fiat di Mirafiori riguarderà circa 5.800 lavoratori. Per l'amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, dal voto che uscirà dalle urne dipenderà il rilancio dello stabilimento in joint venture con Chrysler.

Italia - blocco tribunali
Si profila la chiusura dei tribunali italiani, a causa del blocco dell’assistenza informatica per mancanza dei fondi. La denuncia è dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) che ribadisce: “Ci stiamo preparando ad una paralisi complessiva del sistema”. Il ministro della Giustizia Alfano sottolinea che la mancanza di liquidità non creerà un collasso immediato delle procedure e che c’è massima disponibilità al confronto. Il servizio di Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

La giustizia italiana torna sulle prime pagine dei giornali. I tribunali, per l’Associazione nazionale magistrati, sono a rischio chiusura a causa del blocco dell'assistenza informatica. Stop confermato dal Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del Ministero che precisa: mancano i fondi per onorare integralmente i contratti di manutenzione dei sistemi, effettuata da ditte esterne, circa 33 milioni di euro. Se i computer si fermassero sarebbe impossibile ad esempio per le imprese e i privati partecipare a gare di appalto e concorsi, avere certificati e iscrivere gli indagati nel registro informatico. Il presidente dell’Anm, Luca Palamara, sottolinea la necessità di una seria politica che razionalizzi i costi ed “eroghi risorse umane e materiali tali da consentire un efficace funzionamento della giustizia":

“Registriamo grande preoccupazione da parte di tutti i magistrati in Italia, e soprattutto anche da parte dei dirigenti, che poi devono organizzare e realizzare questo servizio. Situazioni di disservizio si stanno già registrando nei vari tribunali. Non si può sempre trattare il tema della giustizia in un’ottica emergenziale. Ci troviamo, strutturalmente, con un problema di fondo, perché così come è la situazione, e non da oggi, rischia realmente di sfuggire di mano”.

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, non nascondendo le difficoltà causate dall'improvviso blocco degli stanziamenti, ribadisce l’impegno per scongiurare l’emergenza e la disponibilità al dialogo. Il Guardasigilli inviata poi a non cadere in strumentalizzazioni politiche, precisando che chiederà l’aiuto del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per far fronte alle necessità.

Haiti
Tempi lunghi per il secondo turno delle presidenziali ad Haiti. Secondo fonti della commissione elettorale, perché la tornata possa svolgersi bisognerà attendere la fine del mandato dell’attuale presidente, Rene Preval, in febbraio. Il primo turno si era tenuto il 28 novembre e si è ancora in attesa della conferma del risultato ufficiale.

Messico - violenze e narcotraffico
Non c’è limite alla violenza in Messico, dove imperversa la guerra fra lo Stato e potentissimi cartelli del narcotraffico. Ieri, due giovani clown di strada sono stati uccisi a Villahermosa, nel sudest del Paese, perché accusati di essere informatori dei militari. I corpi dei due clown sono stati ritrovati sul bordo di una strada, crivellati di pallottole e con indosso i loro costumi. Il messaggio di rivendicazione del delitto trovato vicino ai cadaveri è firmato del cartello di narcotrafficanti “Zetas”. Inoltre, nello stato di Chihuahua, nel nord del Messico a ridosso del confine con gli Stati Uniti, 15 persone, fra cui una donna, sono state uccise e decapitate dai narcos. La guerra fra le organizzazioni di narcotrafficanti rivali negli ultimi quattro anni in Messico ha provocato la morte di oltre 30 mila persone.

Usa-riforme
Abrogare le riforme varate finora dall’amministrazione Obama, a cominciare da quella sanitaria. Questo l’obiettivo dichiarato dei repubblicani in virtù della maggioranza conquistata recentemente al Congresso, che si insedia formalmente oggi dopo le elezioni di medio termine. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)


Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 5

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