Preservare le ricchezze del Creato per renderle disponibili a tutti: l’intenzione
di preghiera del Papa per il mese di gennaio
“Perché le ricchezze del creato siano preservate, valorizzate e rese disponibili a
tutti, come dono prezioso di Dio agli uomini”: è l’intenzione generale di preghiera
di Benedetto XVI per il mese di gennaio. Un tema, quello della salvaguardia del Creato,
sul quale il Papa si è soffermato più volte e a cui è dedicata anche una parte importante
dell’Enciclica Caritas in Veritate. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Se vuoi
coltivare la pace, custodisci il creato”: per Benedetto XVI, la tutela dell’ambiente
è fondamentale, tanto da dedicargli il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace
dell’anno scorso. Un documento nel quale il Papa esorta gli uomini di buona volontà
a rafforzare “quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio
dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino”.
Il Pontefice richiama dunque il senso di responsabilità che deve caratterizzare l’atteggiamento
dell’umanità nei confronti delle risorse naturali:
“L’umanità ha
il dovere di proteggere questo tesoro e di impegnarsi contro un uso indiscriminato
dei beni della terra. Senza un adeguato limite etico e morale, il comportamento umano
può infatti trasformarsi in minaccia e sfida. (…) Imparare a rispettare l’ambiente
insegna pure a rispettare gli altri e se stessi”. (Giornata mondiale del turismo,
27 settembre 2008)
Serve uno “sviluppo umano integrale”, è l’appello
del Papa che nella sua Enciclica Caritas in Veritate mette l’accento sulla
necessità di nuovi stili di vita rispettosi del Creato e che guardino, senza egoismi,
alle generazioni future:
“Occorre puntare, allora, in modo veramente
concertato, su un nuovo equilibro tra agricoltura, industria e servizi, perché lo
sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro, e l’aria, l’acqua
e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali (cfr Enc. Caritas
in veritate, 27)”. (Angelus 14 novembre 2010)
Più volte, il Pontefice,
in particolare nel perdurare della crisi economica, invita ad “una revisione profonda
del modello di sviluppo economico globale”. Alla salvaguardia del Creato dedica un’intera
catechesi, all’udienza generale del 26 agosto 2009. La Chiesa, sottolinea il Papa,
è impegnata nella difesa della terra, dell’acqua e dell’aria, adoperandosi per proteggere
l’uomo contro la distruzione di se stesso:
“I differenti fenomeni
di degrado ambientale e le calamità naturali, che purtroppo non raramente la cronaca
registra, ci richiamano l’urgenza del rispetto dovuto alla natura, recuperando e valorizzando,
nella vita di ogni giorno, un corretto rapporto con l’ambiente”. (Udienza Generale,
26 agosto 2009)
La comunità internazionale come i singoli governi,
è l’appello di Benedetto XVI, devono dare dei segnali concreti nel contrastare le
modalità dannose d’utilizzo delle risorse naturali:
“I costi economici
e sociali, derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni, riconosciuti in maniera
trasparente, vanno supportati da coloro che ne usufruiscono, e non da altre popolazioni
o dalle generazioni future. La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse e
del clima richiedono che i responsabili internazionali agiscano congiuntamente nel
rispetto della legge e della solidarietà, soprattutto nei confronti delle regioni
più deboli della terra”. (Udienza generale, 26 agosto 2009)
Un appello
che si fa ancor più pressante alla vigilia dell’apertura della Conferenza dell’Onu
sui cambiamenti climatici di Copenaghen del dicembre 2009:
“La
salvaguardia del creato postula l’adozione di stili di vita sobri e responsabili,
soprattutto verso i poveri e le generazioni future. In questa prospettiva, per garantire
pieno successo alla Conferenza, invito tutte le persone di buona volontà a rispettare
le leggi poste da Dio nella natura e a riscoprire la dimensione morale della vita
umana”. (Angelus 6 dicembre 2009)