Senegal: primo sacerdote di etnia peul, segno della convivenza tra cristiani e musulmani
Don Bernard Boiro, primo sacerdote di etnia peul, è stato ordinato il 28 dicembre
scorso nel villaggio di Pakour, nella diocesi di Kolda. “Si tratta di un avvenimento
straordinario se si pensa che l’etnia peul, sparsa in tutta l’Africa sub-sahariana,
è quasi totalmente islamizzata da secoli” dice all’agenzia Fides padre Bruno Favero,
direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Senegal. Nel 1958 - spiega
padre Favero - a seguito dei disordini nella Repubblica di Guinea, i missionari dello
Spirito Santo si erano installati alla frontiera tra Senegal e Guinea, con la speranza
di tornare a visitare le loro comunità di tanto in tanto. A Pakour, nei pressi della
frontiera guineana, un gruppo minoritario animista dell’etnia peul ha aderito al cattolicesimo
in condizioni difficili e in un clima di aperta persecuzione. La perseveranza del
piccolo gruppo ha portato frutto: dei catechisti peul hanno iniziato a percorrere
la zona ed è stata stabilita una parrocchia con il clero diocesano di Ziguinchor.
Dalla creazione della diocesi di Kolda, il villaggio di Pakour e i suoi dintorni fanno
parte di questa diocesi, il cui centro dista circa 150 chilometri. L’ordinazione di
don Bernard è stata una magnifica festa caratterizzata dai colori e dai ritmi della
musica tradizionale dei peul dove cristiani e musulmani hanno collaborato in perfetta
armonia” dice padre Favero. “Il primo prete di etnia peul è un segno che marca fortemente
la convivenza e la collaborazione tra cristiani e musulmani” sottolinea il direttore
nazionale delle Pom del Senegal. “Mons. Jean Pierre Bassene, vescovo di Kolda, che
ha presieduto l’ordinazione, ha messo l’accento su questa collaborazione e sulle relazioni
che sono necessarie tra i credenti per lo sviluppo delle comunità e degli individui”.
(R.P.)