2011-01-03 14:48:45

Iraq: donna cristiana uccisa da uomini armati nella sua casa a Baghdad


In questo inizio del 2011, sono già numerosi i sanguinosi attacchi in varie zone dell'Iraq. Da segnalare anche un nuovo attentato ai danni della comunità cristiana irachena. Una donna è stata uccisa a Baghdad nella sua abitazione. Il servizio di Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

La drammatica situazione dei cristiani iracheni, ricordata ieri dal Papa in occasione del dolore espresso all’Angelus per l’eccidio dei copti in Egitto, annovera purtroppo un altro fatto di sangue. Si è trattato probabilmente di un attacco preorganizzato e studiato nei minimi particolari. Un gruppo di uomini armati alle prime ore di oggi ha fatto irruzione nell’abitazione della donna, situata nel quartiere Al Wahda della capitale irachena. Secondo l’ipotesi più probabile, Rafah Toma, questo il nome della donna, è stata freddata da un commando che ha utilizzato pistole munite di silenziatore, proprio a motivo della sua fede. Sempre secondo fonti locali, la vittima abitava nei pressi della cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora del Soccorso, teatro il 31 ottobre scorso del sanguinoso attacco da parte di terroristi di al Qaeda, nel quale morirono oltre 50 persone. Con la stessa tecnica, sono stati eliminati nelle ultime ore anche poliziotti e militari locali. Ma quella descritta è solo l’ultima delle violenze che stanno caratterizzando in Iraq l’inizio del 2011. Almeno una decina le vittime tra le forze dell’ordine irachene di vari attacchi avvenuti in varie zone del Paese del Golfo. Vittime anche tra le forze americane presenti ancora in Iraq. Due soldati statunitensi sono stati uccisi la notte scorsa nel corso di uno scontro armato nella regione di Baghdad. Si tratta delle prime perdite subite dal contingente Usa nel 2011. Sale così a 4.432 il totale dei militari di Washington che hanno perso la vita dal marzo 2003, quando scattò l'invasione per rovesciare il regime di Saddam Hussein. Altre vittime causate da un’autobomba esplosa stamani a Baquba, davanti ad un ufficio dei Servizi d’informazione della polizia. Il 2011, dunque, inizia per l’Iraq drammaticamente in linea con il 2010, che, tra l’altro, è stato caratterizzato da un'inattesa inversione di tendenza: l’anno scorso, infatti, sono morti più iracheni rispetto al 2009. Un tributo di sangue che rischia di rendere ancor più difficoltoso il processo di stabilizzazione interno, che vede proprio nella convivenza pacifica tra le varie etnie e comunità religiose del Paese uno dei corollari fondamentali.

In India 30 persone hanno perso la vita per il maltempo
Un'ondata di freddo e maltempo ha colpito il nord dell'India causando la morte di 30 persone e intrappolando migliaia di turisti nelle località turistiche dell'Himalaya. La colonnina di mercurio è scesa ieri fino a -23 gradi nella città di Leh, nel Ladakh, la regione buddista devastata dalle piogge monsoniche della scorsa estate. Il maggior numero di vittime si registra nei popolosi Stati settentrionali dell'Uttar Pradesh e del Bihar, dove la pioggia ha fatto precipitare le temperature minime con forti disagi per i poveri e senzatetto. Record stagionale di freddo anche nella capitale New Delhi. Nella città di Agra, dove sorge il celebre mausoleo del Taj Mahal, le autorità hanno deciso di chiudere le scuole (che sono prive di riscaldamento) per alcuni giorni. Una spessa coltre di neve ha paralizzato alcune note località himalayane, come Shimla, in Himachal Pradesh e la stazione sciistica di Gulmarg, nella valle del Kashmir, che erano affollate di turisti per le vacanze di fine anno.

Terza vittima per le inondazioni nel nordest dell’Australia
Aerei ed elicotteri militari hanno cominciato a rifornire di generi alimentari e di prima necessità le zone inondate del nordest dell'Australia, fra cui la città di Rockhampton (77 mila abitanti) presso la foce del fiume Fitzroy, in Queensland, dove il livello delle acque ha raggiunto i 9 metri, mentre l'aeroporto regionale rimane chiuso. Dopo un vertice con i servizi di emergenza, il capo della polizia del Queensland, Alistar Dawson, ha avvertito che l'alluvione potrà continuare ancora per un mese. Le inondazioni causate da un mese di piogge torrenziali, definite dalle autorità “un disastro di proporzioni bibliche”, coprono un'area grande quanto Francia e Germania messe insieme. Hanno causato almeno tre morti da sabato e colpito circa 200 mila persone in più di 30 città e centri minori, con migliaia di evacuazioni. Secondo le prime stime, i danni superano il miliardo di dollari australiani (circa 750 milioni di euro) in un'economia che dipende da agricoltura, allevamento e miniere. Mentre in alcune zone le acque cominciano a recedere, i rischi maggiori sono legati alle esondazioni dei fiumi. La polizia ripete gli avvisi di sicurezza dopo che due persone in località diverse sono annegate quando le loro auto sono state trascinate via dalle acque. Oggi, è stato recuperato da un fiume il corpo di un pescatore, mentre continuano le ricerche di due uomini in altre zone, dispersi dopo essere stati visti nelle acque in piena. La premier del Queensland, Anna Bligh, ha raggiunto oggi in aereo la città di Rockhampton, dove ha discusso con le autorità locali i rifornimenti e gli interventi di assistenza, in particolare ad agricoltori e allevatori.

Crisi di governo in Pakistan
Il premier pachistano, Raza Yusuf Gilani, sta cercando di scongiurare la crisi politica apertasi ieri dopo il ritiro dalla coalizione di governo del partito laico Muttahida Qaumi Movement (Mqm). Oggi, Gilani incontrerà un leader del principale partito dell'opposizione, Shahbaz Sharif, governatore della provincia del Punjab e fratello dell'ex premier, Nawaz Sharif, secondo quanto riporta la televisione Geo. Il premier ha dichiarato di non temere la caduta del governo, ma da ieri non gode più di una maggioranza in parlamento. Sempre oggi, i 25 deputati del Mqm chiederanno al presidente dell'assemblea legislativa di Islamabad di sedere sui banchi dell'opposizione. La coalizione guidata dal Partito popolare pakistano (Ppp) di Asif Ali Zardari, vedovo di Benazir Bhutto, si restringe così a 160 seggi su un totale di 342, diventando quindi un governo di minoranza.

Bomba contro un convoglio Nato al confine tra Pakistan a Afghanistan
Una bomba ha distrutto un'autobotte della Nato nella regione tribale di Khyber, al confine con l'Afghanistan. Lo riporta il sito web di Dawn, precisando che non si registrano vittime. L'esplosione è avvenuta vicino a una moschea sull'autostrada Peshawar-Torkham, dove transitano buona parte dei rifornimenti diretti alle truppe dell'Alleanza Atlantica. In seguito all'attacco, sul quale stanno indagando le forze di sicurezza, l'importante arteria che attraversa il confine afghano-pakistano è stata chiusa al traffico, causando lunghe file di veicoli.

Sette uomini impiccati in Iran: dal 1° gennaio sono 11 le esecuzioni capitali
Sette uomini condannati a morte per traffico di stupefacenti sono stati impiccati oggi in Iran, portando a 11 il numero delle esecuzioni capitali nel Paese dal primo gennaio. Le sette impiccagioni, riferisce l'agenzia Fars, sono avvenute nel carcere di Kermanshah, nell'ovest della Repubblica islamica. Il procuratore della città, Mojtaba Maleki, ha detto che i condannati erano stati trovati in possesso complessivamente di cinque chilogrammi di eroina e cento chili di crack. Secondo notizie di stampa, sono state 179 le esecuzioni capitali nel 2010 in Iran, dove la pena di morte è prevista per numerosi reati, quali l'omicidio, la rapina a mano armata, il traffico di droga, lo spionaggio e la violenza sessuale. Ma può essere applicata, anche se raramente avviene, anche per i colpevoli di adulterio e di omosessualità.

Economia e Balcani tra le priorità della presidenza ungherese dell’Ue
Dopo i giorni festivi inizia l’impegno di Budapest per il semestre di presidenza europea. Le priorità e gli obiettivi nel servizio di Laura Serassio:RealAudioMP3

L’economia, rimane la priorità numero uno della presidenza ungherese, che continuerà il lavoro dei predecessori belgi, seguendo la messa in atto del meccanismo permanente anticrisi per l’eurozona e le conseguenti modifiche dei trattati. Nell’agenda di Budapest, poi, ci sarà la definizione del piano di finanziamento comunitario per il periodo 2014-2020. Un tema che si preannuncia delicato, con i maggiori contribuenti, quali Francia, Germania e Gran Bretagna, fautori di una linea di austerità, alla quale si oppone invece il blocco dei Paesi dell’Est. La presidenza ungherese dovrà occuparsi anche dell’ingresso di Romania e Bulgaria nell’area Shengen, un passaggio che i due Paesi avevano previsto intorno a marzo, mentre Parigi e Berlino, poco prima di Natale hanno espresso perplessità a questo proposito, preannunciando, di fatto, il proprio veto ad allargare ulteriormente l’area di libera circolazione. Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha annunciato tra le priorità l’integrazione europea degli Stati balcanici occidentali, accelerando anzitutto l’adesione della Croazia. L’inizio dell’anno, oltre al cambio di guardia tra Belgio ed Ungheria, ha anche visto l’ingresso nell’eurozona dell’Estonia, diciassettesimo Paese ad adottare la moneta unica, il quinto tra il gruppo degli Stati membri dell’Unione europea dal 2004, dopo Slovenia, Cipro, Malta e Slovacchia. Un segnale positivo in questo periodo di crisi della moneta unica, anche se in controtendenza, rispetto agli altri Paesi europei, il cui processo di avvicinamento alla zona euro è stato rallentato dalla congiuntura economica. (ma)

Dalle due Coree prime parole di dialogo
Seul fa sapere che la porta del dialogo inter-coreano "resta aperta" e che la Corea del Sud è pronta "a rafforzare in maniera drastica la cooperazione economica" se Pyongyang darà prova di sincerità nella ripresa delle relazioni reciproche. Lo ha detto il presidente sudcoreano, Lee Myung-Bak, nel suo messaggio alla nazione per il nuovo anno. Per quanto riguarda la Corea del Nord non ci sono dichiarazioni ufficiali ma diversi articoli del maggior quotidiano nordcoreano auspicano un miglioramento delle relazioni fra le due Coree attraverso il dialogo. Il Rodong Sinmun, l'organo ufficiale del comitato centrale del partito dei lavoratori della Corea del Nord, ha scritto in diversi articoli che “il nuovo decennio dovrebbe essere un periodo di speranza per la fine della tragedia della divisione e raggiungere l'unificazione e la prosperità della penisola coreana”.

Singapore registra il record di crescita per il 2010: +14,7% rispetto al 2009
Crescita record per Singapore nel 2010. Il Pil del Paese asiatico mette a segno un rialzo del 14,7% rispetto all'anno precedente, trainato in particolar modo dal settore manifatturiero. Il record precedente era stato registrato nel 1970 con una crescita del 13,8%, riferisce la Bbc online. Nel 2009, l'economia aveva visto una contrazione dell'1,3%. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 3

E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.







All the contents on this site are copyrighted ©.