Economia e Balcani tra le priorità della presidenza ungherese dell’Ue
Dopo i giorni festivi inizia l’impegno di Budapest per il semestre di presidenza europea.
Le priorità e gli obiettivi nel servizio di Laura Serassio:
L’economia,
rimane la priorità numero uno della presidenza ungherese, che continuerà il lavoro
dei predecessori belgi, seguendo la messa in atto del meccanismo permanente anticrisi
per l’eurozona e le conseguenti modifiche dei trattati. Nell’agenda di Budapest, poi,
ci sarà la definizione del piano di finanziamento comunitario per il periodo 2014-2020.
Un tema che si preannuncia delicato, con i maggiori contribuenti, quali Francia, Germania
e Gran Bretagna, fautori di una linea di austerità, alla quale si oppone invece il
blocco dei Paesi dell’Est. La presidenza ungherese dovrà occuparsi anche dell’ingresso
di Romania e Bulgaria nell’area Shengen, un passaggio che i due Paesi avevano previsto
intorno a marzo, mentre Parigi e Berlino, poco prima di Natale hanno espresso perplessità
a questo proposito, preannunciando, di fatto, il proprio veto ad allargare ulteriormente
l’area di libera circolazione. Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha annunciato
tra le priorità l’integrazione europea degli Stati balcanici occidentali, accelerando
anzitutto l’adesione della Croazia. L’inizio dell’anno, oltre al cambio di guardia
tra Belgio ed Ungheria, ha anche visto l’ingresso nell’eurozona dell’Estonia, diciassettesimo
Paese ad adottare la moneta unica, il quinto tra il gruppo degli Stati membri dell’Unione
europea dal 2004, dopo Slovenia, Cipro, Malta e Slovacchia. Un segnale positivo in
questo periodo di crisi della moneta unica, anche se in controtendenza, rispetto agli
altri Paesi europei, il cui processo di avvicinamento alla zona euro è stato rallentato
dalla congiuntura economica