La Costa d'Avorio sull’orlo della guerra civile: il presidente uscente, Gbagbo
respinge l’ultimatum a lasciare il potere
In Costa d’Avorio prosegue il duro braccio di ferro tra il presidente uscente, Gbagbo,
e il suo rivale, Ouattara, riconosciuto vincitore delle presidenziali del mese scorso
da parte di tutta la comunità internazionale. Gbagbo nella serata di ieri ha proclamato
che non intende ''cedere'' alle pressioni internazionali ne' al suo rivale, che poche
ora prima gli aveva intimato di lasciare la presidenza del Paese entro la mezzanotte.
''Noi non cederemo'', ha affermato Gbagbo in un discorso alla nazione, trasmesso in
tv in occasione del Capodanno. Nel Paese, intanto, sono sempre di più gli sfollati
che abbandonano tutto temendo il riesplodere della guerra civile. Lunedì prossimo,
una rappresentanza della Comunità economica degli stati dell'Africa Occidentale tornerà
ad Abidjan per un’ultima mediazione. Se il tentativo dovesse fallire, secondo varie
dichiarazioni, la comunità internazionale potrebbe intervenire militarmente e i Paesi
dell'Africa Occidentale avrebbero già approntato i piani militari cui fare ricorso.
Nigeria Ancora
violenze in Nigeria. Quattro persone sono morte e almeno 12 sono rimaste ferite in
un'esplosione avvenuta in un mercato molto frequentato posto all'interno di una caserma
nella capitale Abuja. Il presidente nigeriano, Goodluck Jonathan, ha accusato dell’attentato
il gruppo radicale islamico Boko Haram - che nei giorni scorsi ha rivendicato la responsabilità
degli attacchi alla vigilia di Natale, costati la vita a oltre 80 persone - ed ha
esortato le forze di sicurezza a rintracciare i responsabili.
Pakistan In
Pakistan, è di 15 morti il bilancio di tre attacchi di droni statunitensi avvenuti
oggi nella regione tribale del Nord Waziristan, nel nordovest del Paese. Secondo una
fonte della sicurezza, gli aerei senza pilota statunitensi hanno lanciato una raffica
di missili contro due presunti nascondigli talebani e contro un veicolo con a bordo
sospetti militanti islamici. Le operazioni segrete della Cia, le prime del nuovo anno,
confermano la decisione degli Stati Uniti di intensificare la lotta contro i talebani
che si rifugiano in Pakistan. Nel 2010, gli attacchi di droni sono stati circa una
centinaio, con un'impennata negli ultimi tre mesi, e hanno causato oltre 650 morti.
Australia
alluvioni Le piogge torrenziali che vanno avanti da giorni in Australia hanno
provocato le peggiori inondazioni del Paese da decenni e minacciano zone sempre più
vaste del Queensland. Più di 200 mila le persone sono vittime colpite dalla catastrofe;
in ginocchio anche la redditizia attività mineraria della nazione. I soccorsi si stanno
concentrando soprattutto a Rockhampton, dove il fiume Fitzory ha rotto gli argini
e aumenta pericolosamente, minacciando tra le duemila e le quattromila case, in attesa
della piena che dovrebbe essere mercoledì. Il premier, Julian Gillar, che ha perlustrato
la zona, ha detto che le inondazioni sono state devastanti e avranno un pesante impatto
economico.
Italia–Brasile: estradizione Battisti In Italia, polemiche
accese all’indomani della decisione del presidente brasiliano Lula di non estradare
l’ex terrorista Cesare Battisti, appartenente a Proletari armati per il comunismo
e riconosciuto colpevole dalla giustizia italiana di quattro omicidi per i quali non
ha mai scontato alcuna pena. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha fatto
sapere che “la vicenda è tutt'altro che chiusa”, annunciando che l'Italia farà tutto
il possibile per far valere i propri diritti. E il ministro degli Esteri, Franco Frattini,
ha richiamato l'ambasciatore italiano a Brasilia per comunicazioni. Forte l’indignazione
dei familiari delle vittime, che chiedono di passare ai “fatti concreti” per boicottare
il Brasile. Intanto, il prossimo 4 gennaio è stato indetto un sit-in di protesta davanti
all'ambasciata brasiliana a Roma, aperto a tutte le forze politiche e della società
civile italiana.
L'Estonia entra nell’eurozona Da oggi, l'Estonia
è il 17esimo Paese europeo ad entrare nell'eurozona. Il passaggio dalla corona alla
moneta unica interessa 1,3 milioni di abitanti della piccola Repubblica baltica, portando
il numero di europei che la utilizzano a 331 milioni di persone. Per due settimane
circolerà ancora anche la corona estone e il tasso di cambio è di un euro per 15,6466
corone. Inoltre, nei primi sei mesi tutti i prezzi saranno indicati nelle due valute.
L'Estonia ha sostenuto negli ultimi anni una rigorosa politica dei conti pubblici,
che ha permesso di rispettare i parametri di Maastricht, proprio mentre il resto dell'Eurozona
non riusciva più a farlo. Tuttavia, la crisi dell'economia globale non ha risparmiato
la piccola Repubblica, che ha registrato una flessione del 14% del Pil nel 2009 con
un tasso di disoccupazione del 15%. (Panoramica internazionale a cura di Marco
Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV
no. 1
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