Il commento al Vangelo della seconda Domenica di Natale del teologo, padre Bruno Secondin
Domani, seconda Domenica dopo Natale, la liturgia ci propone il Prologo del Vangelo
di San Giovanni:
“In principio era il Verbo, e il Verbo era
presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso
Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla
è stato fatto di ciò che esiste… E il Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi”
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il
commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale
alla Pontificia Università Gregoriana:
(musica)
Una
pagina di inesauribile profondità apre questo nuovo anno: quel bambino venuto al mondo
in circostanze non ordinarie è la Parola eterna, il Figlio vivente del Dio eterno.
Ha posto la sua tenda fra noi, ha carne fragile, forma umanissima come quella di un
bimbo indifeso e da accudire. Eppure tutto è stato creato dal Padre alla Sua presenza,
e tutto il Creato tende con Lui a Dio Padre, però raccolto nelle sue mani ferite e
purificato dal dono della sua vita. Giovanni evangelista in questo prologo esprime
una lunga contemplazione, una sua comprensione intima che ha fatto gemere e trasfigurare
ricordi e verità: il mistero eterno si è fatto visibile, la grazia tutto ha pervaso,
la vita ci è stata comunicata in maniera gratuita e totale. Ma bisogna accogliere
questa luce, questa presenza, questa novità assoluta con cuore aperto, con mani solidali,
con passi di danza e di libertà. “Pienezza di grazia e di verità”, ci ha comunicato:
siano questi gli orizzonti con cui apriamo il cammino del nuovo anno. Un cordiale
augurio di felice anno nuovo a tutti gli ascoltatori. E che la forte carica di entusiasmo
e di fede di questa pagina diventi in noi sorgente viva di grazia e contemplazione!