Il 2010 del Papa, pastore mite e fermo tra persecuzioni, penitenza e rinnovamento
Stasera alle ore 18, nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI presiede i Primi Vespri
della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, con il tradizionale Te Deum
di ringraziamento a conclusione dell’anno. Quindi, il Papa visiterà il Presepe in
Piazza San Pietro. Saranno questi gli ultimi atti del 2010 di Benedetto XVI. Un anno
intenso, che ripercorriamo nel servizio di Alessandro Gisotti:
(musica)
Il
mare è stato spesso agitato nel 2010, ma Benedetto XVI, Pastore mite e fermo, ha tenuto
saldamente il timone della Barca di Pietro. Fin dall’inizio dell’anno, con l’udienza
di metà febbraio ai vescovi dell’Irlanda, il Papa traccia la via della penitenza e
del rinnovamento per affrontare lo scandalo degli abusi sui minori da parte di membri
del clero. Un “crimine abominevole”, lo definisce, e “un grave peccato che offende
Dio e ferisce la dignità della persona umana creata a Sua immagine”. Il 20 marzo viene
pubblicata la Lettera ai cattolici irlandesi, documento in cui il Papa scrive che
tali abusi “hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti
neppure secoli di persecuzione”. Toccanti le parole di Benedetto XVI a conclusione
dell’Anno Sacerdotale, celebrato l’11 giugno in Piazza San Pietro, davanti a 15 mila
sacerdoti provenienti da 97 nazioni:
“Era da aspettarsi che al ‘nemico’
questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto; egli avrebbe preferito
vederlo scomparire, perché in fin dei conti Dio fosse spinto fuori dal mondo (applausi).
E così è successo che, proprio in questo anno di gioia per il sacramento del sacerdozio,
siano venuti alla luce i peccati di sacerdoti – soprattutto l’abuso nei confronti
dei piccoli, nel quale il sacerdozio come compito della premura di Dio a vantaggio
dell’uomo viene volto nel suo contrario”. (Messa per i sacerdoti, 11 giugno 2010)
Il
Papa assicura l’impegno della Chiesa a intraprendere la strada della purificazione
ed esprime la sua profonda solidarietà alle vittime:
“Anche noi chiediamo
insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte, mentre intendiamo promettere
di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più”.
(Messa per i sacerdoti, 11 giugno 2010)
Nel corso dell’anno, come
già accaduto precedentemente in Australia e Stati Uniti, il Papa incontra un gruppo
di vittime degli abusi a Malta e poi a Londra. Vengono, inoltre, rese più efficaci
le norme per affrontare “i delitti più gravi” compiuti dai sacerdoti e, nel segno
della trasparenza, viene pubblicata sul sito web del Vaticano una pagina sulla risposta
della Chiesa agli abusi sui minori. In questo sforzo di purificazione, va annoverata
anche la visita apostolica alla Congregazione dei Legionari di Cristo che condanna
la vita “priva di scrupoli” del fondatore padre Maciel Degollado. Nel discorso per
gli auguri natalizi alla Curia Romana, il Papa torna a parlare dello scandalo degli
abusi e a ribadire l’impegno della Chiesa:
“Dobbiamo trovare una
nuova risolutezza nella fede e nel bene. Dobbiamo essere capaci di penitenza. Dobbiamo
sforzarci di tentare tutto il possibile, nella preparazione al sacerdozio”. (Discorso
alla Curia, 20 dicembre 2010)
Se lo scandalo della pedofilia segna
profondamente la vita interna della Chiesa, il 2010 è anche contraddistinto da violenti
attacchi esterni, con la recrudescenza delle persecuzioni anticristiane. Il Papa dedica
proprio al tema della libertà religiosa il Messaggio della Giornata Mondiale della
Pace dove definisce i cristiani il gruppo religioso più perseguitato al mondo. Nel
discorso alla Curia Romana, inoltre, usa per la prima volta il termine “cristianofobia”.
Accorato l’appello a fermare le violenze anticristiane dopo la terribile strage alla
cattedrale siro-cattolica di Baghdad, del 31 ottobre:
“Prego per
le vittime di questa assurda violenza, tanto più feroce in quanto ha colpito persone
inermi, raccolte nella casa di Dio, che è casa di amore e di riconciliazione. Esprimo
inoltre la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, nuovamente colpita, e
incoraggio pastori e fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza”. (Angelus,
1 novembre 2010)
Ai cristiani discriminati, il Pontefice si rivolge
con parole di incoraggiamento nel Messaggio “Urbi et Orbi” di Natale, con un pensiero
speciale ai cristiani in Cina:
“...affinché non si perdano d’animo
per le limitazioni alla loro libertà di religione e di coscienza e, perseverando nella
fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa, mantengano viva la fiamma della speranza. L’amore
del ‘Dio con noi’ doni perseveranza a tutte le comunità cristiane che soffrono discriminazione
e persecuzione, ed ispiri i leader politici e religiosi ad impegnarsi per il pieno
rispetto della libertà religiosa di tutti”. (Messaggio Natale, 25 dicembre 2010)
Del
resto, in più occasioni, il Papa mette in guardia dal tentativo che si va rafforzando
nelle società secolarizzate dell’Occidente di escludere la fede dalla dimensione pubblica,
in particolare cancellando i segni visibili del Cristianesimo. C’è bisogno di una
“Nuova evangelizzazione”, ne è convinto Benedetto XVI, che per questa impegnativa
e inedita missione istituisce un nuovo dicastero:
“Ho deciso di creare
un nuovo Organismo, nella forma di 'Pontificio Consiglio', con il compito precipuo
di promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo
annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo
una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di 'eclissi del senso di
Dio', che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne
verità del Vangelo di Cristo”. (Primi Vespri, 28 giugno 2010)
Proprio
l’accento sul ruolo e il contributo che la fede può dare ad una società moderna è
la chiave di lettura dello storico viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito, culminato
nella Beatificazione del cardinale Newman, testimone convincente del dialogo possibile
tra fede e ragione. Memorabile resta il discorso del Pontefice a Westminster Hall:
“In
quel luogo così prestigioso ho sottolineato che la religione, per i legislatori, non
deve rappresentare un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo
vitale al cammino storico e al dibattito pubblico della nazione, in particolare nel
richiamare l’importanza essenziale del fondamento etico per le scelte nei vari settori
della vita sociale”. (Udienza generale, 22 settembre 2010)
Quello
nel Regno Unito è uno dei cinque viaggi apostolici internazionali di Benedetto XVI,
che nel 2010 visiterà anche Malta sulle orme di San Paolo, Fatima dove si farà pellegrino
ai piedi della Vergine, Santiago de Compostela, nell’Anno Santo giacobeo, e Barcellona
nel segno di Gaudì. Storica la visita di giugno a Cipro, la prima volta di un Pontefice
nell’isola divisa del Mediterraneo e che avviene all’indomani della barbara uccisione
in Turchia del vescovo Luigi Padovese. A Nicosia, il Papa consegna l’Instrumentum
Laboris del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, che si tiene in ottobre in Vaticano.
Un evento, è l’auspicio del Papa, che possa aiutare a costruire ponti di pace in Terra
Santa:
“La pace è la condizione indispensabile per una vita degna
della persona umana e della società. La pace è anche il miglior rimedio per evitare
l’emigrazione dal Medio Oriente. (…) Preghiamo per la pace in Terra Santa. Preghiamo
per la pace nel Medio Oriente, impegnandoci affinché tale dono di Dio offerto agli
uomini di buona volontà si diffonda nel mondo intero”. (Messa conclusione Sinodo,
24 ottobre 2010)
Nel 2010, il Papa compie anche quattro visite pastorali
in Italia: a Carpineto Romano, Sulmona e Palermo, dove invita i giovani a “non cedere
alle suggestioni della mafia”. Intensa la visita del Papa a Torino dove si raccoglie
in preghiera dinnanzi alla Santa Sindone, che definisce “icona del Sabato Santo”.
Quel telo sepolcrale, è la meditazione del Papa, ci fa comprendere che Dio, in Gesù
Cristo, ha condiviso il nostro rimanere nella morte:
“Gesù Cristo,
rimanendo nella morte, ha oltrepassato la porta di questa solitudine ultima per guidare
anche noi ad oltrepassarla con Lui”. (Venerazione della Santa Sindone, 2 maggio 2010)
Numerose
anche le visite nella sua diocesi di Roma: dalle parrocchie al Seminario Romano Maggiore,
dalla Madonna di Montemario all’Ostello Caritas. Di valore ecumenico, la visita alla
chiesa evangelica luterana; storica quella d’inizio anno alla sinagoga di Roma. Il
Papa auspica che cristiani ed ebrei possano testimoniare assieme la fede nell’unico
Dio. E non manca di rievocare il dramma sconvolgente della Shoah:
“La
Chiesa non ha mancato di deplorare le mancanze di suoi figli e sue figlie, chiedendo
perdono per tutto ciò che ha potuto favorire in qualche modo le piaghe dell’antisemitismo
e dell’antigiudaismo. Possano queste piaghe essere sanate per sempre!” (Discorso alla
Sinagoga di Roma, 17 gennaio 2010)
Due i documenti di Benedetto
XVI che hanno destato particolare attenzione quest’anno: il libro intervista “Luce
del Mondo” e l’Esortazione apostolica post-sinodale “Verbum Domini”. Il Papa ribadisce,
con questo documento, la necessità di rimettere la Parola di Dio al centro della vita
dei cristiani:
“…tanti cristiani hanno bisogno che sia loro riannunciata
in modo persuasivo la Parola di Dio, così da poter sperimentare concretamente la forza
del Vangelo (n. 96). I problemi sembrano talora aumentare quando la Chiesa si rivolge
agli uomini e alle donne lontani o indifferenti ad una esperienza di fede, ai quali
il messaggio evangelico giunge in maniera poco efficace e coinvolgente”. (Discorso
alla Plenaria della Cultura, 13 novembre 2010)
Il 2010 di Benedetto
XVI è fatto anche di appuntamenti tradizionali come gli Angelus domenicali e le udienze
generali. In particolare, le 45 catechesi del mercoledì rappresentano uno scrigno
di meditazioni su figure universalmente note come San Francesco e San Domenico ma
anche su mistiche meno conosciute che, grazie al Papa, tornano a parlare ai fedeli
di oggi. Da settembre, in particolare, il Papa ha intrapreso un ciclo di catechesi
sulle figure femminili nella Chiesa. Quest’anno, Benedetto XVI ha inoltre ricevuto
in visita ad Limina i presuli di oltre 15 Stati, tra cui spicca il Brasile che annovera
la più grande Conferenza episcopale del mondo. Ed ha celebrato il suo terzo Concistoro,
nel quale ha creato 24 cardinali. Sei i nuovi Santi, canonizzati il 17 ottobre in
Piazza San Pietro, tra cui Mary MacKillop, prima australiana elevata all’onore degli
altari. Tra le decisioni importanti del Papa anche l’istituzione di una Commissione
d’inchiesta sulle apparizioni mariane di Medjugorje, e la pubblicazione di un motu
proprio sulla prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario
nello Stato vaticano. “La Chiesa è giovane”, aveva affermato Benedetto XVI nella Messa
d’inizio Pontificato. Una convinzione colma di speranza che il Papa ha ripetuto anche
in quest’anno vissuto intensamente:
“Abbiamo visto che la Chiesa
anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non
è una Chiesa invecchiata, abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea
gioia". (Discorso alla Bayerischer Rundfunk, Castel Gandolfo, 29 luglio 2010)