Comunità di Sant'Egidio: manifestazioni per la pace a Roma e in 400 città del mondo
I cristiani non possono rassegnarsi ad accettare la guerra come soluzione ai conflitti
e desiderano essere sempre operatori di pace. È il messaggio che anima la Giornata
mondiale della Pace che si celebrerà domani. Una ricorrenza celebrata ogni anno dalla
Chiesa cattolica, che ha origine con il pontificato di Paolo VI, il quale nel 1968
scrisse il primo Messaggio per la Pace: “… sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni
anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa, all'inizio del
calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo – recitavano
le sue parole - che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare
lo svolgimento della storia avvenire…”. La Comunità di Sant’Egidio, che nel 1968 muoveva
i suoi primi passi, in questi 43 anni ha lavorato come ha potuto per la pace, nel
dialogo con tutti, nell’incontro con uomini e donne di fedi diverse, nell’impegno
quotidiano per costruire ovunque società della pace e della convivenza a partire dai
più poveri. Da nove anni Sant’Egidio, sostenendo il Messaggio del Papa, inizia l’anno
con il passo della pace, gridando: “Pace in tutte le Terre”. Un messaggio che risuonerà
anche attraverso le oltre 400 manifestazioni previste domani in tutto il mondo. La
Comunità si unisce così alle parole di Benedetto XVI: “Libertà religiosa, via per
la pace”, per riaffermare quella vocazione che va riconosciuta come diritto fondamentale
dell’uomo, presupposto per lo sviluppo umano integrale e condizione per la realizzazione
del bene comune e l’affermazione della pace nel mondo. (L.G.)