Nuovo lutto fra il contingente italiano in Afghanistan. Lo Stato maggiore della Difesa
ha confermato l’uccisione, con un colpo d’arma da fuoco, di un militare italiano,
il caporlmaggiore Matteo Miotto, in forza al settimo Reggimento Alpini di Belluno.
Stando alle prime informazioni disponibili, il soldato sarebbe stato colpito da un
proiettile sparato a distanza da un cecchino nel distretto di Gulistan, nell'ovest
dell'Afghanistan, mentre era in servizio su una torretta di guardia. Il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha appreso con profonda commozione la notizia,
esprimendo partecipazione al dolore dei familiari del caduto. E un'altra vittima della
Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) si registra nel sud del Paese.
Il soldato, di cui non è stata resa nota la nazionalità, è morto a seguito dello scoppio
di un ordigno artigianale. Con questi due ultimi casi, il bilancio delle vittime straniere
del 2010 è salito a 711, confermandosi come il più cruento dall’inizio dell’intervento
militare nel 2001. Tuttavia, nel Paese prosegue la lotta contro il terrorismo. Le
forze locali appoggiate da quelle internazionali hanno ucciso un importante leader
dei talebani nell’area di Kunduz. Lo scontro a fuoco ha provocato la morte di una
delle sue guardie del corpo e la cattura di altre quattro.