Prende il via oggi ad Ancona la 43.ma marcia per la pace. L’iniziativa, promossa dalla
Conferenza episcopale italiana, da Pax Cristi e Caritas ha per tema: “Libertà religiosa,
via per la pace”. Lo stesso tema scelto da Benedetto XVI per la celebrazione della
Giornata Mondiale per la Pace che ricorre domani. Il cammino prenderà il via alle
17.30 con la preghiera ecumenica presso la Parrocchia dei Salesiani. Alle 22.30, dopo
l’Adorazione eucaristica nella Cattedrale di San Ciriaco, si terrà la Santa Messa
che chiuderà la giornata. Massimiliano Menichetti ha intervistato don Nandino
Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi:
R. – La marcia
ogni anno, e da molti anni ormai – dal ’68 – si ripropone in una città diversa d’Italia.
Quest’anno vuol dire sentire ancora più vicine le parti ai confini estremi della terra,
lì dove il Vangelo viene annunciato, lì dove le frontiere della guerra e della pace
si confrontano e hanno bisogno di una testimonianza sempre più coraggiosa dei cristiani.
D.
– Si partirà nel pomeriggio: alle 17 il punto di ritrovo; alle 17.30 la preghiera
ecumenica; poi, si chiuderà alle 22.30 con una celebrazione eucaristica...
R.
– Passeremo tra il porto di Ancona e l’Università: due luoghi che vogliamo attraversare
fisicamente per sentirci partecipi di disagi profondi - pensiamo ai respingimenti
– in un camminare che diventa poi anche impegno di testimonianza.
D.
– Il tema scelto “Libertà religiosa, via per la pace” è lo stesso tema scelto dal
Papa per la Giornata mondiale per la pace del 1° gennaio...
R. – Il
Papa ci ha consegnato questo messaggio, dove parla chiaramente di una responsabilità,
di un impegno attraverso due parole chiave: il dialogo e la ricerca in comune. Questo
vuol dire profondo rispetto dell’altro, in una società sempre più multietnica e multiconfessionale.
D.
– Per testimoniare bisogna avere forte anche la propria identità, anche per poter
entrare in dialogo con l’altro... R. – Certo! Identità che
nasce da questo ascolto, da questo rispetto, da questo camminare insieme. Il Papa
- è molto significativo - nel messaggio ricorda il 25.mo anniversario dell’incontro
di Giovanni Paolo II ad Assisi con i leader delle grandi religioni del mondo, che
riconoscono che la propria identità religiosa diventa motivo di speranza per il futuro,
a partire proprio dal riconoscimento dell’altro. Quindi, ci aspetta assolutamente
una sfida grande nel dialogo interreligioso.
D. – E’ stata scelta la
città di Ancona, la città – lo ricordiamo – che ospiterà a settembre il prossimo Congresso
eucaristico nazionale...
R. – Proprio per ricordare al cristiano la
coerenza che dall’eucaristia direttamente poi diventa criterio per le scelte quotidiane.
D.
– Qual è l’auspicio che puoi fare per questa marcia?
R. – Che il cammino
diventi impegno e testimonianza. Il Papa parla anche di ripensare le armi della pace,
nel suo messaggio: “E’ una missione storica e profetica: cambiare per rendere migliore
il mondo”. Credo che questo sia davvero l’augurio che possiamo farci, marciando per
le strade di Ancona e portando questo cammino nelle nostre diocesi.(ap)