Orissa: gruppo di estremisti indù impedisce cremazione di dalit convertito al cristianesimo
Non si arrestano le discriminazioni ai danni dei cristiani nello Stato indiano dell’Orissa,
già teatro dei pogrom nel 2007 e nel 2008. L'agenzia AsiaNews riferisce del divieto
di cremazione imposto dagli estremisti indù del Sangh Parivar a un dalit convertito
al cristianesimo. Il fatto è avvenuto il 27 dicembre scorso a Milsikia: dopo la morte
di Subarna Digal, 83 anni, i suoi familiari hanno portato il corpo nell’area del villaggio
destinate alle cremazioni, ma sono stati fermati dagli estremisti indù che li hanno
cacciati perché, dal momento che il loro parente aveva iniziato i corsi del catechismo
per ricevere il battesimo, aveva contaminato tutta la famiglia. “Gli estremisti indù
ci costringono a ripudiare i nostri parenti che diventano cristiani – ha raccontato
un parente del defunto – ma come potremmo fare una cosa del genere a membri della
nostra famiglia?”. Secondo alcuni testimoni, la situazione sarebbe peggiorata nell’area
dopo l’anniversario della fondazione del gruppo del Sangh Parivar, il 25 novembre,
nonostante impedire alla popolazione di abbracciare la fede cristiana sia contrario
alla Costituzione. “A nessuno dovrebbe essere impedito di dare l’ultimo saluto al
proprio caro – è la condanna dell’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, mons. Raphael
Cheenath – il defunto desiderava il battesimo e aveva abbracciato la fede cristiana
di sua volontà”. (R.B.)