2010-12-30 14:36:07

Motu Proprio del Papa: nuova legge contro riciclaggio e finanziamento del terrorismo


E’ stata pubblicata oggi la Lettera apostolica del Papa, in forma di Motu Proprio, per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario. Ce ne parla Sergio Centofanti.RealAudioMP3

"La pace purtroppo, ai nostri tempi, in una società sempre più globalizzata – scrive Benedetto XVI nella Lettera apostolica - è minacciata da diverse cause, fra le quali quella di un uso improprio del mercato e dell'economia e quella, terribile e distruttrice, della violenza che il terrorismo perpetra, causando morte, sofferenze, odio e instabilità sociale". Per questo, la Santa Sede – afferma il Papa - “approva” l’impegno della comunità internazionale nel dotarsi di “principi e strumenti giuridici” contro “il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo” ed “intende far proprie queste regole nell’utilizzo delle risorse materiali che servono allo svolgimento della propria missione e dei compiti dello Stato della Città del Vaticano”. I nuovi provvedimenti, emanati in esecuzione della Convenzione Monetaria tra lo Stato della Città del Vaticano e l’Unione Europea del 17 dicembre 2009, sono quattro: la legge contro il riciclaggio dei proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo; la legge sulla frode e contraffazione di banconote e monete in euro; due leggi in materia di banconote e monete in euro. “Il processo di elaborazione” di queste leggi – riferisce un comunicato della Segreteria di Stato – “è stato condotto con l’assistenza del Comitato misto … composto da rappresentanti dello Stato della Città del Vaticano e dell’Unione Europea”. Le normative – precisa il comunicato – non riguardano “meramente lo Stato della Città del Vaticano” ma anche la Santa Sede, “ordinamento distinto da quello dello Stato della Città del Vaticano – alla quale fanno capo enti ed organismi operanti in vari campi”, tra i quali anche lo Ior, l'Istituto per le Opere di Religione, riconfermando in questo modo l'impegno di quest'ultimo “ad operare secondo i principi ed i criteri internazionalmente riconosciuti”. Il comunicato rileva inoltre la costituzione dell’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif), “Organismo autonomo ed indipendente con incisivi compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo nei confronti di ogni soggetto, persona fisica o giuridica, ente ed organismo di qualsivoglia natura dello Stato della Città del Vaticano, dei Dicasteri della Curia Romana e di tutti gli Organismi ed Enti dipendenti dalla Santa Sede”. L’Aif, il cui presidente con i membri del Consiglio direttivo sono nominati dal Papa, è chiamata a vigilare sul rispetto dei “nuovi ed importanti obblighi di antiriciclaggio e di antiterrorismo a partire dal 1° aprile 2011, data di entrata in vigore della Legge”. La nuova normativa – conclude il comunicato della Segreteria di Stato – si iscrive nell’impegno della Sede Apostolica per l’edificazione di una convivenza civile e giusta ed onesta. In nessun modo si possono perciò trascurare o attenuare i grandi ‘principi dell’etica sociale, quali la trasparenza, l’onestà e la responsabilità’ (cfr. Benedetto XVI, Enciclica Caritas in Veritate, n.36)”.

Sui nuovi provvedimenti vaticani per contrastare le attività illegali in campo finanziario e monetario, ascoltiamo la nota del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi:RealAudioMP3

La pubblicazione odierna di nuove leggi per lo Stato della Città del Vaticano e per i Dicasteri della Curia romana e gli Organismi ed Enti dipendenti dalla Santa Sede è un evento di rilevante importanza normativa, ma anche di significato morale e pastorale di ampia portata. Tutti gli enti connessi con il governo della Chiesa cattolica e con quel suo “supporto” che è lo Stato della Città del Vaticano, vengono da oggi inseriti, in spirito di sincera collaborazione, nel sistema di principi e strumenti giuridici che la comunità internazionale sta edificando con la finalità di garantire una convivenza giusta e onesta in un contesto mondiale sempre più globalizzato; contesto in cui purtroppo le realtà economiche e finanziarie sono non di rado campo di attività illegali, come il riciclaggio di proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo, veri pericoli per la giustizia e la pace nel mondo.

Il Papa afferma senza mezzi termini che “la Santa Sede approva questo impegno” della comunità internazionale “e intende far proprie le regole” di cui essa si dota “per prevenire e contrastare” questi fenomeni terribili. Da sempre le attività illegali hanno dimostrato una straordinaria capacità di insinuarsi e di inquinare il mondo economico e finanziario, ma il loro svilupparsi a livello internazionale e l’uso delle nuove tecnologie le hanno rese sempre più pervasive e capaci di mascherarsi, cosicché per difendersi è diventato urgentissimo costituire reti di controllo e informazione mutua fra le autorità preposte alla lotta contro di esse.

Sarebbe ingenuo pensare che l’intelligenza perversa che guida le attività illegali non cerchi di approfittare proprio dei punti deboli e fragili, talvolta esistenti nel sistema internazionale di difesa e di controllo della legalità, per insinuarsi al suo interno e violarlo. Perciò la solidarietà internazionale è di importanza cruciale per la tenuta di tale sistema, ed è comprensibile e giusto che le autorità nazionali di vigilanza e gli organismi internazionali competenti (Consiglio d’Europa e, in particolare, il GAFI: Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali) guardino con occhio favorevole gli Stati e gli enti che offrono le garanzie richieste e impongano invece vincoli maggiori a chi non vi si adegui.

Ciò vale naturalmente anche per la Città del Vaticano e gli enti della Chiesa che svolgono attività economiche e finanziarie. La nuova normativa risponde quindi insieme all’esigenza di conservare un’efficace operatività agli enti che operano nel campo economico e finanziario per il servizio della Chiesa cattolica nel mondo, e – prima ancora - all’esigenza morale di “trasparenza, onestà e responsabilità” che va in ogni caso osservata nel campo sociale ed economico (Caritas in Veritate, 36).

L’attuazione delle nuove normative richiederà certamente molto impegno. C’è la nuova Autorità di Informazione Finanziaria da avviare. Ci sono nuovi obblighi da rispettare. Nuove competenze da esercitare. Ma per la Chiesa non può venirne che bene. Gli organismi vaticani saranno meno vulnerabili di fronte ai continui rischi che si corrono inevitabilmente quando si maneggia il denaro. Si eviteranno in futuro quegli errori che così facilmente diventano motivo di “scandalo” per l’opinione pubblica e per i fedeli. Insomma, la Chiesa sarà più “credibile” davanti alla comunità internazionale e ai suoi membri. E questo è di importanza vitale per la sua missione evangelica. Oggi, 30 dicembre 2010, il Papa ha firmato un documento di genere per lui un po’ insolito, ma di grande coraggio e grande significato morale e spirituale. E’ un bel modo di concludere quest’anno, con un passo concreto nella direzione della trasparenza e della credibilità!







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