“L'inizio di un nuovo anno è da sempre una data importante per noi: il 1° gennaio
infatti si celebra l’indipendenza” dice al quotidiano Avvenire, Joseph Smith, giovane
assistente sociale haitiano. La prima “Repubblica nera” della storia è nata ufficialmente
il Capodanno di 206 anni fa. “ Stavolta l’inizio del nuovo anno acquista un nuovo
valore”. Può segnare la fine di un incubo. Noi haitiani abbiamo voglia di speranza”
. Parole queste che esprimono un sentimento diffuso nella popolazione. Infatti la
Caritas italiana ha scelto di intitolare il bilancio della sua attività a un anno
dal terremoto: “ La speranza che non muore”. In tutto, la Caritas ha raccolto oltre
21,5 milioni. Grazie a questi fondi tantissimi haitiani hanno avuto accesso all’acqua,
hanno ricevuto cure e molti haitiani sono stati raggiunti dai programmi di prevenzione
per il colera che continua ad affliggere il Paese. Anche la Fao sta portando avanti
una campagna di prevenzione rivolta ai contadini . Il rischio è che la paura dei consumatori
paralizzi l’attività agricola, principale risorsa di Haiti. (C.P.)