Sri Lanka: periodo natalizio tra disastri naturali e incidenti stradali
Per i cristiani dello Sri Lanka quest’anno è stato un Natale diverso: calamità naturali
si sono abbattute sul Paese, e numerosi gli incidenti stradali. Molte persone non
hanno dunque potuto festeggiare la nascita di Gesù. Mentre a Colombo, la Caritas e
un sacerdote dell’arcidiocesi hanno cercato di portare un po’ di speranza tra i più
bisognosi. Secondo il Disaster Management Center (Dmc),un Centro di Assistenza umanitario,
oltre 56.000 famiglie sono state colpite da inondazioni e alluvioni e molti cristiani
non hanno potuto partecipare alle messe natalizie del 24 e 25 dicembre. L’infermiera
capo Pushpa Ramyani, del National Hospital di Colombo, ha dichiarato che nel solo
giorno di Natale sono stati registrati oltre 551 casi di persone ferite: incidenti
domestici e guida pericolosa le principali cause di ricovero. Ci sono stati però anche
episodi positivi. Proprio il 25 dicembre, circa 100 cardatori tamil sono stati rilasciati
e consegnati alle loro famiglie, dopo aver completato un corso di riabilitazione.
Queste persone hanno espresso la loro gioia per aver potuto ricongiungersi con i loro
cari dopo tanti anni. Padre Hilary Peiris - riferisce l'agenzia AsiaNews - responsabile
nell'arcidiocesi di Colombo per la cappellania nelle carceri, ha lanciato una campagna
di raccolta fondi dal nome Prisoner Release Fund, per i detenuti poveri che non sono
in grado di pagare le loro multe. Secondo padre Peiris, nelle prigioni del Paese oltre
settemila prigionieri non sono in grado di pagare neanche cauzioni di 1.000 o 3.000
rupie. Il sacerdote ha ricercato benefattori per assicurare un valido sostegno finanziario
al suo progetto. La campagna prevede di poter aiutare prigionieri già nella prima
metà del 2011. Nel frattempo, la Caritas Seth Sarana di Colombo ha portato doni di
Natale ai bambini ricoverati in ospedale, e ai detenuti. Inoltre, ha distribuito libri
scolastici tra 1.500 ragazzini poveri dell’arcidiocesi, e consegnato 500 razioni di
cibo a famiglie in difficoltà. (C.P.)