2010-12-28 14:22:40

Le speranze dell’Africa nelle omelie di Natale


Un continente con un futuro “sempre più incerto”: così Benedetto XVI ha definito l’Africa nell’omelia del giorno di Natale, in cui ha ricordato tutti i Paesi africani “colpiti dall’assenza di stabilità” come il Congo, il Darfur, la Somalia, la Costa d’Avorio e il Madagascar. Il giorno in cui si festeggia la nascita di Gesù, è comunque per ognuno occasione di pace e riconciliazione, anche nelle situazioni più difficili, come hanno sottolineato nelle loro omelie natalizie alcuni arcivescovi del continente: “Una pace durevole non potrà essere raggiunta senza giustizia, verità e amore – sono state le parole pronunciate dall’arcivescovo di Kinshasa, cardinale Laurent Monsengwo Pasinya nella Cattedrale Nostra Signora di Lingwala – in Congo il popolo non è più all’oscuro di quello che sta accadendo, del fatto che si sta affermando una cultura di menzogna, ingiustizia, corruzione, odio e morte”. Il porporato, poi, riferisce la Misna, ha messo in guardia contro il rischio di banalizzare la morte e ha invitato governanti e cittadini a un “risveglio della nazione”. Anche l’arcivescovo di Dakar, capitale del Senegal, cardinale Théodore Adrien Sarr, si è rivolto alle autorità del Paese affinché creino “le condizioni per una pace definitiva in Casamance”, la regione meridionale che dal 1982 è teatro di un conflitto armato che coinvolge i ribelli del Movimento delle forze democratiche, e ascoltino “il grido di disperazione e di paura delle popolazioni, dando prova di rispetto per la vita umana”. Il porporato ha citato anche la Costa d’Avorio, in preda a una delicata crisi post-elettorale. (R.B.)







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