In Vaticano, il 36.mo Congresso dei “Pueri Cantores”, quando la musica dei giovani
parla allo spirito
Concerti natalizi, momenti di adorazione eucaristica e di preghiera scandiscono il
XXXVI Congresso internazionale della Federazione Internazionale dei “Pueri Cantores”,
che si apre oggi pomeriggio in Vaticano, alla presenza del cardinale segretario di
Stato Tarcisio Bertone. Il primo concerto di questa istituzione si è tenuto nel 1944,
ma le origini dei “Pueri Cantores” sono antichissime: risalgono a San Gregorio Magno
e rientrano nella tradizione liturgica della Chiesa di accompagnare le celebrazioni
con il canto di piccoli e grandi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
(Canto Astro
del Ciel dei Pueri Cantores)
Sono diverse le iniziative, gli incontri
e i concerti che compongono lo ‘spartito’ del Congresso internazionale dei Pueri
Cantores a Roma. Ricorda questi appuntamenti, non solo musicali, Robert
Michaels, vicepresidente per l’Europa della Federazione Internazionale
dei Pueri Cantores:
“Oggi, c’è l’inaugurazione del Congresso
in Vaticano, durante la quale ci sarà una cosa veramente particolare: la consegna
da parte del cardinale Tarcisio Bertone delle reliquie di San Domenico Savio alla
Federazione dei Pueri Cantores. Domani, poi, ci sarà il concerto
di gala nella Basilica di Santa Maria Maggiore alle 20.30. Ciascun gruppo di cori
terrà quindi dei concerti in 25 diverse chiese di Roma, che ospiteranno due o tre
cori. infine, ci sarà l’incontro con il Santo Padre”.
L’incontro di
giovedì prossimo con il Papa e l’intero Congresso saranno scanditi dal motto del Congresso
“Deus Caritas Est” che, richiamandosi all’enciclica del Santo Padre, pone in rilievo
la finalità primaria di portare nel mondo, anche attraverso la musica, il messaggio
dell’amore di Dio:
“E’ interessante vedere come proprio questa Enciclica
sia stata una delle prime encicliche in cui si fa riferimento specifico alla musica
e al potere della musica di suscitare sentimenti di pace e di fratellanza fra le persone.
Il riferimento a questa Enciclica è quindi volutamente parte integrante di tutto il
Congresso”.
A Roma sono presenti, per il Congresso, un centinaio di
cori con 3000 voci e 1.300 accompagnatori provenienti da 14 nazioni. La musica travalica
ogni confine e diventa un ponte tra l’uomo e Dio. Ancora Robert Michaels:
“Un
ponte tra uomo e Dio, ma anche un ponte tra uomo e uomo, perché non sempre - purtroppo
- è facile intendersi fra persone che hanno diverse provenienze. E’ molto importante
che le persone riescano ad avere una certa intesa e, certamente, il canto corale insegna
ai ragazzi l’importanza dell’armonia, del lavorare insieme per costruire la pace”.(mg)