Nuovo allarme pacchi bomba nelle ambasciate a Roma
Nuovi momenti di tensione sono stati vissuti oggi a Roma, per una serie di pacchi
sospetti recapitati davanti alle ambasciate di Grecia, Venezuela e Danimarca. Nel
caso della sede diplomatica ellenica si è trattato di un vero ordigno e gli artificieri
dei carabinieri lo hanno disinnescato. Per gli altri è stato solo un falso allarme.
Al momento non risulta nessuna rivendicazione, ma la Procura della Repubblica ha deciso
di aprire un unico fascicolo di indagine per gli ordigni recapitati la scorsa settimana
alle ambasciate di Svizzera e Cile e per quello giunto oggi alla delegazione della
Grecia. Gli investigatori ritengono che questi pacchi spediti dall'Italia abbiano
un'unica matrice cioè quella del Fai, la Federazione anarchica informale, che ha già
rivendicato nei giorni scorsi i primi ordigni.
Costa d’Avorio Sempre
più difficile la situazione in Costa d’Avorio. Ieri in un’intervista, il presidente
uscente Gbagbo ha parlato di complotto ordito da Francia e Stati Uniti per destituirlo
dopo le elezioni del 28 novembre scorso, anche attraverso un intervento militare.
Gbagbo ha ribadito che non intende riconoscere la vittoria dello sfidante Ouattara,
sostenuto dalla comunità internazionale. Quest’ultimo per oggi ha invocato lo sciopero
generale che dovrà andare avanti fino a che Gbagbo non lascerà il potere.
Russia In
Russia, a Mosca i giudici hanno cominciato la lettura della sentenza nei confronti
di Mikhail Khodorkovsky. L’ex fondatore della compagnia petrolifera Yukos, in carcere
dal 2003, è stato dichiarato colpevole di frode. Ci riferisce Giuseppe D’Amato:
E’ andata
esattamente come numerosi specialisti - e gli imputati stessi - prevedevano: Mikhail
Khodorkovsky e Platon Lebedev sono stati dichiarati colpevoli di frode contro lo Stato.
Gli avvocati della difesa hanno già annunciato che faranno ricorso in appello. Alle
10 ora locale il giudice Viktor Danilkin ha iniziato a leggere per intero le motivazioni
della sentenza. A quanti anni sono stati condannati i capi della compagni petrolifera
Yukos, lo si saprà soltanto alla fine. La procura aveva chiesto per loro 14 anni;
bisognerà vedere se sono state considerate delle attenuanti. Khodorkovsky e Lebedev
sono stati condannati una prima volta nel 2005 ad otto anni di progione. Nel giro
di pochi mesi avrebbero potuto ottenere la libertà condizionata quando, all’improvviso,
sono giunte le nuove accuse e questo processo. I due imputati sono tranquilli, racconta
l’agenzia Ria Novosti. Fuori dal tribunale si sono radunate circa 200 persone, con
striscioni inneggianti a Khodorkovsky. Da più parti si segnala l’aspetto politico
di questo procedimento giudiziario.
Maltempo Notevoli i disagi
per il maltempo negli Stati Uniti. Per oggi è atteso mezzo metro di neve soprattutto
nelle grandi città del nord-est. Migliaia i voli cancellati dagli scali di New York,
Philadelphia e Boston, con milioni di passeggeri rimasti a terra. Stato d'emergenza
in Virginia, Maryland e Massachusetts, dove ci sono stati blackout a catena. In Europa
i disagi più consistenti a Mosca, dove si registrano 1300 feriti causati dal freddo
che ha ghiacciato le strade. E le basse temperature hanno ucciso otto persone durante
le Feste di Natale in Polonia, facendo salire a 127 il bilancio dei morti a causa
del maltempo da novembre.
Operazioni anti-terrorismo in Gran Bretagna e
Olanda Con l’accusa di aver tentato di pianificare attentati in Gran Bretagna,
9 persone sono state arrestate nell’ambito di una vasta operazione anti-terrorismo.
I fermi sono avvenuti una settimana fa in diverse città del Regno Unito. Oggi i 9
compariranno davanti ad un giudice londinese. Sempre per terrorismo sono stati arrestati
due giorni fa a Rotterdam, in Olanda, 12 somali. Cinque di loro sono stati rilasciati
ieri per insufficienza di prove.
Medio Oriente Gravi affermazioni
sul processo di pace con i palestinesi sono state pronunciate ieri dal ministro degli
Esteri israeliano, l’esponente dell’ultradestra Avigdor Lieberman. Il ministro ha
pure annunciato che lo Stato ebraico non presenterà scuse alla Turchia, dopo il raid
compiuto in maggio contro una flottiglia di aiuti umanitari alla popolazione civile
di Gaza, nel quale nove pacifisti turchi persero la vita.
Emergenza rifiuti
in Campania "E’ necessario che lo Stato recuperi il territorio" così, sull'emergenza
rifiuti e la presenza della camorra, don Francesco Minervino parroco di Maria
Santissima Assunta in Cielo a Napoli e decano di 14 realtà parrocchiali sul territorio.
In città secondo una prima stima restano ancora circa 1500 tonnellate di spazzatura.
Nella notte 150 teppisti con il volto coperto hanno assaltato 9 autocompattatori danneggiandone
5. E' stato comunque possibile lo sversamento di oltre 850 tonnellate di rifiuti nella
discarica di Chiaiano. Massimiliano Menichetti ha parlato della situazione
nel capoluogo partenopeo con lo stesso don Francesco:
R. - Le strade
sono piene di spazzatura. Questo Natale lo viviamo proprio nell’esperienza di quest’emergenza,
che è poi il segno delle tante emergenze che vive questa nostra città.
D.
- Sul fronte delle responsabilità il problema dei rifiuti a Napoli è annoso. Molti
accusano gli stessi napoletani, altri parlano di responsabilità delle istituzioni…
R.
- La responsabilità, certamente, è di ogni cittadino nei confronti del cosiddetto
“bene comune”. Napoli però, secondo me, è una di quelle città esemplari per la mancanza
di regole. Uno Stato democratico, una realtà istituzionale deve far garantire queste
regole. Penso che Napoli, oggi, diventi anche l’emblema del nostro Paese: ognuno,
in qualche modo, non si assume le proprie responsabilità. Napoli ha bisogno di essere
corretta in determinati atteggiamenti. Certamente si tratta di un problema culturale,
ma abbiamo bisogno anche di chi sappia dire: “Questo non dev’essere accettato”. La
disaffezione dell’impegno civile, sociale e politico nella nostra città è anche una
delle vittorie delle organizzazioni malavitose.
D. - Parliamo del problema
rifiuti ma in realtà quello della camorra è molto più ampio. Secondo lei come si spezza
questa realtà, che si riflette anche nei rifiuti?
R. - Si spezza quando
lo Stato riprende il possesso di questi territori. La presenza dello Stato in questi
luoghi non sarà mai attraverso le caserme, i presidi, i militari, ma è attraverso
lo Stato stesso che vive nelle sue realtà: l’istruzione garantita a tutti - quindi
la scuola pubblica che funziona -, il lavoro e la garanzia di un lavoro che sia protetto,
cercando di smantellare anche certe forme clientelari che esistono ancora oggi.
D.
- La Chiesa cosa sta facendo, come siete impegnati sul territorio?
R.
- Noi siamo chiamati prima di tutto, come Chiesa, a mantenere forte la speranza. Dove
c’è la frammentazione, dove ci sono le contrapposizioni e le divisioni vince il male,
vince questa realtà di confusione. Questa è la sua forza in questi territori: la Chiesa
vissuta nelle realtà di parrocchie recupera lo spirito comunitario. Non è facile in
una realtà come Napoli, soprattutto in determinati quartieri, delineare chiaramente
ciò che è lecito e ciò che è illecito, ciò che è per il bene e ciò che è per il male.
Noi siamo chiamati a farlo già, con il nostro impegno pastorale, proprio per dire:
“Questo va messo da questa parte e questo dall’altra”.
D. - Don Francesco,
dunque qual è l’augurio per questa città, che vive ancora una volta situazioni difficili,
in questo Natale 2010?
R. - L’augurio è che Napoli possa realmente recuperare
la forza del bene. Il Signore viene nella nostra storia, proprio in una storia segnata,
da periferia, da esclusi ed in questa storia di piccoli, Lui diventa il “Principe
della pace”. Recuperare questa presenza: solo allora ci sarà veramente la pace, anche
per questa città. (vv)
Wikileaks Nuove rivelazioni di Wikileaks
su Siria e Italia. Gli Stati Uniti sapevano del raid israeliano, nel 2007, contro
un presunto impianto nucleare nel Paese siriano ma lo rivelarono solo 7 mesi più tardi
per limitare il pericolo di un conflitto. Sarebbero stati più di 400 i combattenti
giunti a Nassirya, in Iraq, dopo l’attentato contro gli italiani. Intanto ieri Assange
ha annunciato un accordo di un milione e mezzo di dollari per scrivere la sua autobiografia.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 361
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