Il Papa accende il lume della pace a conclusione della cerimonia di inaugurazione
del presepe in piazza San Pietro
E’ stato inaugurato, ieri pomeriggio, il tradizionale presepe in Piazza San Pietro,
alla presenza del presidente del Governatorato della Città del Vaticano, il cardinale
Giovanni Lajolo. Al termine della celebrazione, Il Papa ha acceso il lume della Pace
sul davanzale della finestra del suo studio privato. Il servizio di Claudia Di
Lorenzi:
Scende dal
Cielo a purificare la terra, la pioggia scrosciante su Piazza San Pietro: via la polvere
delle miserie umane per ben accogliere la venuta di Cristo, che nell’abbraccio del
Colonnato si mostra al mondo, adagiato sulla paglia del monumentale presepe. Il cielo
è plumbeo sulla Basilica petrina mentre sulla piazza s’inaugura la “Natività”. E il
fuoco del Dio nascente rischiara la terra e illumina di senso la storia dell’uomo.
Anche quest’anno, come da tradizione, la sacra rappresentazione s’ispira ai racconti
evangelici e insieme si arricchisce di suggestioni lontane. Un’umile grotta accoglie
al centro la Sacra Famiglia. Le rendono omaggio, alla destra, i pastori e i Re Magi,
tratti dalla composizione allestita nel 1842 da San Vincenzo Pallotti, nella chiesa
romana di Sant’Andrea della Valle. Alla sinistra invece 9 personaggi, fra uomini,
donne e bambini, intenti a suonare strumenti davanti a ceste di frutta e una rete
ricolma di pesci: vengono in dono al Papa dalle Filippine, per i 60 anni delle relazioni
diplomatiche con la Santa Sede, e mettono in scena la rappresentazione della famiglia
dove il padre è il pilastro e la madre la luce che illumina e guida. “Nelle Filippine
la Chiesa è libera operosa”, ha ricordato ai presenti il cardinale Giovanni
Lajolo, il cui pensiero ha poi raggiunto i tanti cristiani nel mondo perseguitati
per ragioni di fede: “Purtroppo lo stesso non si può dire di
altri Paesi, dove invece la Chiesa non è così libera e dove i cristiani questa notte
non possono celebrare con gioia il Natale, perché la loro fede è minacciata! E questo
ci riempie di dolore, pensando che il Natale vuole essere proprio dono di amore per
tutti”.
Un messaggio universale quello del presepe – ha detto il porporato
– che esorta tutti i popoli alla pace e alla fraternità:
“Quest’anno
vogliamo anche pregare in modo particolare perché questo mistero così umano, così
dolce tocchi il cuore di tutti gli uomini e li muova a pensieri di umanità, di fraternità,
di comprensione reciproca”.
Un messaggio – ha poi aggiunto – che si
può comprendere solo attraverso l’ascolto umile della sua Parola. Quindi l’intervento
finale del Papa, che dalla finestra del suo studio privato, nel Palazzo Apostolico,
ha acceso il Lume della Pace. A rischiarare la notte su Piazza San Pietro, come la
storia dell’umanità redenta da Cristo.