Un appello di laici e leader religiosi per i cristiani iracheni
Solidarietà ai cristiani iracheni per le condizioni di insicurezza in cui vivono è
stata espressa dai leader di diverse religioni insieme a “Open Doors”, l'organismo
che assiste i cristiani perseguitati nel mondo. I capi religiosi hanno richiamato
“l'attenzione sul sistematico sterminio dei cristiani iracheni”, ricordando come sia
a rischio la presenza cristiana nel Paese. “I cristiani — ha dichiarato il presidente
di “Open Doors Usa”, Carl Moeller — in Iraq e Medio Oriente stanno subendo un vero
e proprio sterminio. Non possiamo permettere che queste persone continuino a subire
violenze nell'indifferenza di tutti. I cristiani hanno il diritto di essere difesi
e protetti, per questo chiediamo alla comunità internazionale di puntare l'attenzione
su ciò che avviene in Iraq e di non sottovalutare il tentativo di gruppi organizzati
che tentano di cancellare il cristianesimo nel Paese”. Moeller ha quindi esortato
il congresso statunitense ad approvare la risoluzione 1725, che prevede la condanna
pubblica agli attacchi contro i cristiani, e ha infine chiesto al governo americano
di rafforzare la collaborazione con i leader iracheni per garantire più sicurezza
a tutte le minoranze religiose. “La sistematica persecuzione dei cristiani iracheni
— ha poi sottolineato Yitzchok Adlerstein, direttore degli affari interreligiosi del
Simon Weisenthal center — è un dejà-vu di ciò che è successo agli ebrei dell'Iraq”.
(C.D.L.)