Dopo gli Usa anche la Russia ratifica il Trattato Start
La Duma ha approvato oggi il Trattato Start, sulla riduzione degli arsenali nucleari,
in prima lettura. La decisione della Camera bassa del parlamento russo arriva a meno
di 24 ore dal via libera del Senato statunitense.Ma questa mattina hanno tenuto banco
le critiche del ministro degli Esteri Lavrov su alcuni emendamenti al documento voluti
dai repubblicani americani. Ce ne parla Marco Guerra:
La posizione
istituzionale di Mosca sul Trattato Start rimane quella del presidente Medvedev, secondo
cui il capo della Casa Bianca, Obama, è un leader che mantiene le promesse fatte sul
disarmo nucleare. Ma dalla Russia i malumori trapelano lo stesso. Meno soddisfatto
sull’accordo ratificato dal Senato di Washington è il ministro degli Esteri, Lavrov,
che ha accusato i senatori repubblicani d’Oltreoceano di avere inserito sul testo
approvato alcune misure, che seppure non vincolanti, avrebbero alterato lo spirito
dello Start. In particolare, il capo della diplomazia del Cremlino lamenta che nella
versione americana non sia stato fissato un limite ai programmi di difesa antimissile
a partire dallo scudo che Obama vuole installare in Europa. Mosca invece chiede che
nel testo sia fissato in forma giuridicamente vincolante il legame tra le armi offensive
strategiche e quelle difensive. Il testo è stato comunque approvato in prima lettura
oggi dalla Duma con 350 voti favorevoli su 450 votanti. Il dibattito sul documento
proseguirà a gennaio, quando il parlamento russo risponderà alle modifiche americane
apportando i propri emendamenti.
Pakistan Giornata di violenze
in Pakistan. Undici soldati e 24 ribelli integralisti sono morti in un attacco compiuto
da 150 talebani contro cinque posti di blocco dell'esercito nel nordovest del Paese,
vicino al confine con l'Afghanistan. E un agente è morto e quattro persone sono rimaste
ferite alla periferia di Quetta a seguito dell’esplosione di una bicicletta al passaggio
di un veicolo della polizia. Nel mirino dei talebani anche una scuola a Peshawar:
l’ordigno esploso nei locali dell’istituto ha ferito un insegnante e tre studenti.
Coree Sempre
più a rischio la stabilità nella penisola coreana dopo le ultime esercitazioni militari
congiunte di Seul e Washington, che si sono concluse ieri. Pyongyang ha minacciato
una guerra nucleare in caso di nuove azioni. La Corea del Sud si è detta pronta a
contrattaccare. Immediata la condanna da parte della diplomazia degli Stati Uniti.
Il dipartimento di Stato ha ribadito che servono azioni costruttive e non una retorica
incendiaria per la pace nella regione. Gli analisti ritengono improbabile nuove azioni
a breve termine da parte di Pyongyang, tuttavia si allontana la possibilità della
ripresa del dialogo.
Afghanistan Il presidente del Senato italiano,
Renato Schifani, è giunto ad Herat, in Afghanistan, per una visita al contingente
italiano in occasione del Natale. “Di solito – ha detto Schifani - la vigilia di Natale
si trascorre in famiglia”. “Oggi – ha aggiunto - sono con voi perché siete la grande
famiglia italiana che ci onora con il proprio lavoro”. Ma come trascorrono questi
giorni di festa i soldati italiani in Afghanistan? Paolo Ondarza lo ha chiesto
al portavoce del contingente italiano ad Herat,il maggiore Igor Piani:
R. - Quattromila
militari italiani in Afghanistan in questo momento hanno quattromila famiglie a casa:
forse la lontananza da casa, proprio in questi giorni più che in altri, gli fa sentire
la consapevolezza del lavoro che viene svolto, l’utilità del lavoro che viene svolto.
E questo è di sicuro conforto, come la consapevolezza che il sacrificio compiuto e
il sangue versato è per uno scopo nobile.
D. - Anche i militari italiani
ad Herat avranno la possibilità di partecipare ai riti natalizi…
R.
- Non solo il contingente italiano: nella base da dove le sto parlando, che è base
di Camp Arena, sede del Comando del contingente, sono presenti cinque nazioni
e tutte e cinque queste nazioni avranno del personale che parteciperà alla Messa,
che sarà presieduta dal vicario dell’Ordinario militare, mons. Giorgio Nencini.
D.
- Un’ultima riflessione su quella che è la condizione dei civili in Afghanistan da
quello che voi potete vedere…
R. - Le aree rurali afghane sono di una
povertà inimmaginabile, secondo quelli che sono i parametri occidentali. Allo stesso
tempo, abbiamo però la percezione di una situazione che è in oggettiva evoluzione
verso un miglioramento, che passa attraverso una maggiore sicurezza, una maggiore
libertà di movimento. Un buon governo aiutato dalle forze della coalizione da un lato
e dalla Comunità internazionale dall’altro ed una positività conquistata giorno dopo
giorno con tante piccole attività sul terreno. (mg)
Italia-politica In
Italia ieri il Senato ha dato il via libera definitivo alla riforma dell’Università
che, dunque, diventa legge. A favore, assieme alla maggioranza, hanno votato anche
i finiani di Futuro e Libertà. “Una rivoluzione che porterà benefici agli studenti”,
ha detto Silvio Berlusconi nella conferenza stampa di fine anno, durante la quale
il premier ha ribadito l’intenzione di allargare la maggioranza per evitare le elezioni
anticipate.
Fiat: accordo Mirafiori Vicenda Fiat. Ieri l’azienda
e i sindacati – esclusa la Fiom – hanno siglato l’accordo per lo stabilimento di Mirafiori,
con un investimento di oltre un miliardo di euro in joint venture tra Fiat e Chrysler
e la produzione a regime di 280 mila vetture l’anno di suv Chrysler e Alfa Romeo.
Per lo stabilimento di Mirafiori “inizia una nuova fase – ha commentato l’amministratore
delegato, Sergio Marchionne – ora faremo partire gli investimenti previsti nel minor
tempo possibile”.
Costa d’Avorio Il presidente uscente della Costa
d’Avorio, Laurent Gbagbo, rinunci “immediatamente” al potere per lasciare il posto
al suo rivale, Alassane Ouattara. Così il segretario di Stato americano Hillary Clinton
in un comunicato inviato al Consiglio Onu dei diritti dell'uomo, che ieri a Ginevra
ha condannato con forza le atrocità e le violazioni commesse nel Paese africano dopo
le presidenziali di fine novembre: tra il 16 ed il 21 dicembre – secondo accertamenti
delle Nazioni Unite – ci sono state 173 uccisioni, 90 casi di tortura, arresti e scomparse
forzate. Dello stesso avviso il ministro degli Esteri francese, Michele Alliot-Marie,
che usa, però, toni più concilianti chiedendo a “Gbagbo di uscire a testa alta da
questa situazione, accettando i risultati e passando il testimone”. “Più il tempo
passa, piu' continuano le violenze, piu' questa prospettiva si allontana'', ha aggiunto
il capo della diplomazia di Parigi.
Maltempo in Europa L'Europa centro-settentrionale
ancora paralizzata nella morsa del maltempo. La neve e il freddo hanno provocato la
cancellazione improvvisa di 58 voli all’aeroporto parigino Charles De Gaulle, mentre
circa 2.000 passeggeri in attesa di partire dall'aeroporto parigino di Roissy sono
state allontanate da uno dei terminal dello scalo a causa della troppa neve che si
è accumulata sul tetto. Caos trasporti anche in Germania e Belgio. Il ghiaccio ha
bloccato ferrovie e autostrade, causando numerosi incidenti. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LIV no. 358
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