2010-12-22 14:38:11

Usa: i vescovi sul no al Senato alla legge sulla cittadinanza ai figli dei clandestini


“Una battuta di arresto, ma non una sconfitta”. Così mons. José Gomez, arcivescovo coadiutore di Los Angeles e presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) ha commentato la bocciatura al Senato del Dream Act, la legge sulla cittadinanza ai figli dei clandestini già varata dalla Camera dei Rappresentanti. Il provvedimento che, se approvato, permetterebbe ai figli di immigrati entrati illegalmente di diventare cittadini statunitensi a patto di frequentare l’università o di arruolarsi nell’esercito, ha ottenuto 55 voti favorevoli contro 41, cinque in meno rispetto al numero necessario che era di 60 voti. A bloccare la misura, inserita in un progetto di legge sulla spesa della Difesa, è stato l’ostruzionismo dei Repubblicani, con il risultato che figli degli immigrati irregolari, finito il liceo, sono destinati a rimanere bloccati in quel limbo legale cui sono condannati i loro genitori. Nonostante la bocciatura, mons. Gomez si è detto tuttavia fiducioso che un giorno la misura passerà: “L’approvazione del Dream Act alla Camera dei Rappresentanti e i voti ottenuti al Senato indicano chiaramente che la maggioranza del Congresso e dell’opinione pubblica sostiene questa misura umanitaria dettata dal buon senso”, ha osservato il presule che, a nome dei vescovi, ha voluto ringraziare i sostenitori del provvedimento. Mons. Gomez ha quindi ribadito l’impegno dell’Episcopato americano nella difesa dei diritti fondamentali degli immigrati e a sostegno di una riforma umana della legge sull’immigrazione: “I vescovi cattolici degli Stati Uniti continueranno a difendere la causa di una riforma giusta dell’immigrazione per ottenere un sistema che riesca a conciliare la necessità di tutelare la sovranità nazionale con il dovere morale di rispettare i diritti umani fondamentali”, ha detto l’arcivescovo, aggiungendo che la Chiesa è chiamata a sensibilizzare i cattolici americani su questa questione. (A cura di Lisa Zengarini)








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