2010-12-22 14:37:23

In Iraq si è conclusa la seconda riunione dei vescovi caldei


In Iraq è necessario porre maggiore attenzione alla vita spirituale dei sacerdoti e creare un clima favorevole alla preghiera, personale e collettiva, come per il consolidamento del rapporto con Dio, che se insufficiente, rende l'impegno dei sacerdoti superficiale. Questo in sintesi uno dei punti della riunione dei vescovi caldei iracheni, coordinata dall'arcivescovo di Kirkuk dei Caldei, monsignor Louis Sako, svoltasi domenica scorsa, nel monastero dedicato a Santa Barbara, a Karamles. A margine dell'incontro — riferisce il sito Baghdadhope — è stato firmato un documento nel quale i presuli pongono l'accento sull'importanza della vita pastorale. E invitano a trovare il tempo per la preghiera, la lettura, lo studio e vivere la vita comune con pienezza. Esortano a riconoscere la preghiera come fonte di forza per continuare a operare con impegno ed espletare la propria missione. Nel documento - riporta l’Osservatore Romano - è sottolineata l'importanza di continuare ad approfondire la formazione teologica dei sacerdoti necessaria per un buon lavoro pastorale e, a tal proposito, i vescovi suggeriscono di organizzare seminari e corsi per i sacerdoti delle proprie diocesi. Ai sacerdoti che hanno già prestato servizio per cinque anni nelle diocesi viene consigliato di approfondire i propri studi in campo teologico e pastorale presso un'università cattolica. Nel corso della riunione, i vescovi caldei hanno programmato un incontro con i sacerdoti previsto per il prossimo 25 gennaio, nella sede arcivescovile di Alqosh, per dare ascolto ai loro problemi, alle loro speranze e per discutere il loro percorso pastorale e il rapporto con i propri vescovi. Un successivo appuntamento, previsto per il 23 marzo, si svolgerà nel convento di Ankawa, sul tema: “A voi sacerdoti, questo comandamento”. L'incontro spirituale sarà affidato a padre Paulus Alfaghali. I vescovi, inoltre, hanno espresso la propria preoccupazione per i circa duemila studenti universitari che vivono nei villaggi della Piana di Ninive, costretti ad abbandonare gli studi a causa delle continue minacce e delle scarse misure di sicurezza, e si sono appellati al Governo federale e a quello regionale del Kurdistan perché trovino una soluzione che garantisca agli studenti di poter completare l'anno accademico. Infine, i presuli iracheni invitano tutti i sacerdoti del Paese a continuare ad assistere tutti coloro che si sono rifugiati nei villaggi della Piana di Ninive o in Kurdistan e a sensibilizzare tutte le famiglie cristiane a mantenere un atteggiamento prudente e realistico.(C.P.)







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