Il Papa all'udienza generale: prepariamoci con gioia al Natale, purificando la coscienza
da ciò che è contrario alla venuta di Dio
“L’attesa gioiosa, caratteristica dei giorni che precedono il Santo Natale, è certamente
l’atteggiamento fondamentale del cristiano che desidera vivere con frutto il rinnovato
incontro con Colui che viene ad abitare in mezzo a noi: Cristo Gesù, il Figlio di
Dio fatto uomo”: è quanto ha detto stamani il Papa nell’Aula Paolo VI in Vaticano
durante l’udienza generale, dedicata interamente al Natale. “Nella notte del mondo
– ah esortato il Papa - lasciamoci ancora sorprendere e illuminare” dal Dio che si
fa Bambino, dalla Stella “che ha inondato di gioia l’universo. Gesù Bambino, giungendo
a noi, non ci trovi impreparati, impegnati soltanto a rendere più bella la realtà
esteriore. La cura che poniamo per rendere più splendenti le nostre strade e le nostre
case ci spinga ancora di più a predisporre il nostro animo ad incontrare Colui che
verrà a visitarci”. “Purifichiamo la nostra coscienza e la nostra vita da ciò che
è contrario a questa venuta: pensieri, parole, atteggiamenti e azioni, spronandoci
a compiere il bene e a contribuire a realizzare in questo nostro mondo la pace e la
giustizia per ogni uomo e a camminare così incontro al Signore”. “Segno caratteristico
del tempo natalizio – ha proseguito il Papa - è il presepe. Anche in Piazza San Pietro,
secondo la consuetudine, è quasi pronto e idealmente si affaccia su Roma e sul mondo
intero, rappresentando la bellezza del Mistero del Dio che si è fatto uomo e ha posto
la sua tenda in mezzo a noi (cfr Gv 1,14). Il presepe è espressione della nostra attesa
… ma anche del rendimento di grazie a Colui che ha deciso di condividere la nostra
condizione umana, nella povertà e nella semplicità. Mi rallegro perché rimane viva
e, anzi, si riscopre la tradizione di preparare il presepe nelle case, nei posti di
lavoro, nei luoghi di ritrovo. Questa genuina testimonianza di fede cristiana possa
offrire ancora oggi per tutti gli uomini di buona volontà una suggestiva icona dell’amore
infinito del Padre verso noi tutti. I cuori dei bambini e degli adulti possano ancora
sorprendersi di fronte ad essa. Cari fratelli e sorelle – ha concluso il Papa - la
Vergine Maria e san Giuseppe ci aiutino a vivere il Mistero del Natale con rinnovata
gratitudine al Signore. In mezzo all’attività frenetica dei nostri giorni, questo
tempo ci doni un po’ di calma e di gioia e ci faccia toccare con mano la bontà del
nostro Dio, che si fa Bambino per salvarci e dare nuovo coraggio e nuova luce al nostro
cammino. E’ questo il mio augurio per un santo e felice Natale: lo rivolgo con affetto
a voi qui presenti, ai vostri familiari, in particolare ai malati e ai sofferenti,
come pure alle vostre comunità e a quanti vi sono cari”.