Visita per gli auguri di Natale del cardinale Tarcisio Bertone all'Ospedale Bambino
Gesù
“Se Gesù Figlio di Dio fatto uomo si rende presente in ogni cuore e in ogni casa,
si fa ancora più presente in questo luogo”. E’ quanto ha detto stamani il cardinale
segretario di Stato, Tarcisio Bertone, durante una visita compiuta nella tarda mattinata
di oggi all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il porporato ha incontrato professori,
medici e personale del nosocomio. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
All’Ospedale
Pediatrico Bambino Gesù diviene più spontaneo celebrare un Natale autentico: infatti
– ha detto il cardinale Tarcisio Bertone – “nel sorriso dei bimbi ed anche nei volti
segnati dalla sofferenza, è più facile intravedere il volto luminoso del Bambino di
Betlemme, venuto per alleviare le sofferenze dell’umanità e portare a tutti il dono
della salvezza e della pace”. Il porporato ha poi ribadito l’importanza del lavoro
svolto dal personale dell’Ospedale, “non solo negli interventi di avanguardia che
portano il nome del “Bambin Gesù” ad alti riconoscimenti”, ma anche “nel lavoro ordinario
di ogni giorno: dall’accoglienza, al ricovero, alla cura solerte e amorevole per i
piccoli degenti”.
Il segretario di Stato ha ricordato anche il recente
incendio avvenuto al Reparto di rianimazione dell’Ospedale e la prontezza dei soccorsi.
“Ogni cosa – ha aggiunto - diventa meno difficile per quanti si ispirano ai principi
evangelici, nella certezza che in ogni persona malata, ancor più se è piccola e indifesa,
Gesù stesso si è identificato”. “La nascita di Gesù – ha detto quindi il porporato
– avviene mentre Maria e Giuseppe sono lontani da casa per obbedire alle leggi degli
uomini”. “Avviene in una stalla, nella precarietà, nella povertà, ma anche nella luminosa
felicità di Maria e Giuseppe”.
Dopo la nascita di Gesù arrivano i pastori
a vedere il volto del Signore e contemplano Dio nella fragilità umana, nella condizione
inerme di un neonato. “E proprio in queste condizioni – ha concluso il cardinale Tarcisio
Bertone – nasce anche in questo Natale 2010 il Verbo di Dio e, continua ad avere bisogno
di amore materno, di un calore che lo custodisca, lo protegga e lo difenda”. “Chi
accoglie Cristo deve accoglierlo così. Non permettiamo alla nostra società, che è
folgorata dalle luci nelle case e nelle piazze, ma non riesce a contemplare Cristo,
luce del Mondo, di toglierci la gioia che viene dalla celebrazione del vero Natale
di Cristo”.