2010-12-21 12:25:54

Il ciclo della Radio Vaticana sul Concilio: il volto della Chiesa, tra comunione e gerarchia


La Chiesa, gerarchia piramidale e assemblea comunitaria. Sono le due “facce” complementari del Corpo mistico di Cristo, maturate in duemila anni di tradizione e di Magistero. Due aspetti che vanno compresi nel loro intimo legame, così come il Vaticano II si premurò di mettere in luce nella Costituzione dogmatica Gaudium et spes. Il gesuita padre Tadeusz Kowalczyk si sofferma su questo tema nella settima puntata del ciclo dedicato alla rilettura dei documenti conciliari:RealAudioMP3

La Chiesa ha le sue dimensioni inalterabili che derivano dal suo rapporto con Dio uno e trino. Però essa è nello stesso tempo un soggetto della storia e come tale cambia. Possono, dunque, esistere diversi modelli dell’essere Chiesa. Tali modelli sono magari complementari e non opposti.

Per esempio il modello “a piramide” che prevaleva prima del Concilio Vaticano II, mette in rilievo la struttura gerarchica della Chiesa e il ruolo del Vescovo di Roma. Il Concilio ovviamente non ha rigettato tale prospettiva, ma l’ha integrata con il modello comunitario. La Costituzione sulla Chiesa afferma: “La società costituita di organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, l'assemblea visibile e la comunità spirituale, […] non si devono considerare come due cose diverse; esse formano piuttosto una sola complessa realtà” (n. 8).

Giovanni Paolo II nella lettera Novo millennio ineunte si riferisce alle direttive del Concilio Vaticano II che servono ad assicurare la comunione, ed afferma: “Fare della Chiesa
la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia” (n. 43).

Questa spiritualità di comunione consiste nell’essere uniti nella diversità dei carismi per il bene comune. Non mancano purtroppo nella Chiesa le rivalità meschine e l’arrivismo che distruggono la comunione. Lo spirito autentico del Concilio vuole approfondire la spiritualità di comunione tra Papa, vescovi e presbiteri, tra pastori e l’intero popolo di Dio, tra clero e religiosi, tra associazioni e movimenti ecclesiali. Senza questa comunione la voce della Chiesa non sarà udibile in maniera efficace agli odierni areopaghi. Il membro della Chiesa non è un cliente dei servizi religiosi, ma – secondo la visione del Concilio – fa parte della comunione, la quale viene rafforzata o indebolita dalla sua presenza.







All the contents on this site are copyrighted ©.