2010-12-20 15:48:22

Somalia: due movimenti ribelli uniti contro il governo di transizione


I due più forti gruppi ribelli somali, Al Shabaab e Hizbul Islam, si sono fusi insieme. La decisione è stata presa ieri, secondo quanto scrivono oggi le emittenti locali. Sheikh Hassan Dahir Aweys, leader degli Hizbul Islam, ha confermato che la sua milizia si è unita agli integralisti legati ad Al Qaeda e ha deciso di combattere al loro fianco contro il governo di transizione somalo (Tfg) e i peacekeeper Amisom dell'Unione africana (Ua). Tutte le basi del gruppo ribelle ad Afgoe, Elashaha-biyaha e nella capitale somala sono state confiscate dagli Al Shabaab, ha detto una fonte locale degli integralisti, citata dal sito Mareeg. I due gruppi si sono fronteggiati da anni per il controllo di diverse zone del sud e del centro del Paese. Negli ultimi mesi i combattimenti tra le due formazioni si sono intensificati con decine di morti in entrambi gli schieramenti. Intanto, secondo quanto riporta Radio Shabelle, il governo di Mogadiscio ha lanciato una nuova offensiva contro le forze integraliste. Il ministro dell'Interno, Abdishakur Sheikh Hassan Farah, ha promesso che entro cento giorni i ribelli “saranno sconfitti” e il popolo somalo sarà difeso dai “terroristi stranieri”. Riguardo alla sicurezza Farah ha aggiunto che Mogadiscio sarà divisa in “otto zone con 500 soldati in ognuna di queste”. Il piano prevede due fasi: “la prima che riguarda la liberazione della capitale somala dai ribelli e una seconda mirata alla riconquista di tutto il Paese”.

Iraq: attesa per la lista dei ministri
Non è stata annunciata stamani - come previsto - la lista dei ministri del nuovo governo iracheno, mentre si susseguono voci di un possibile annuncio dopodomani. Sabato scorso, dall'ufficio della Presidenza del Consiglio avevano riferito che oggi Maliki avrebbe presentato la squadra di governo al Parlamento. Il premier designato, già capo dell'esecutivo dal 2006 allo scorso febbraio, ha ricevuto ufficialmente l'incarico lo scorso 25 novembre e secondo la Costituzione irachena ha 30 giorni di tempo per presentare la formazione del governo.

Ucciso in Pakistan leader di un gruppo legato ad Al Qaeda
Ibn-e-Amin, uno dei comandanti più duri del movimento Tehrik-e-Taliban Pakistan (Ttp) e braccio destro del suo leader nella Valle dello Swat, Maulana Fazlullah, è stato ucciso venerdì nell'attacco di un aereo senza pilota (drone) americano nella Valle di Tirah della Khyber Agency, al confine con l'Afghanistan. Lo riferisce oggi Geo Tv. Nel maggio 2009 il governo di Islamabad aveva posto sulla testa del comandante del Ttp, che aveva meno di 40 anni, una taglia di 15 milioni di rupie (130.000 euro). Secondo fonti dell'intelligence, inoltre, Ibn-e-Amin aveva collegamenti con Al Qaeda ed era impegnato nel tentativo di riconciliare diverse fazioni dell'opposizione armata in conflitto.

In Pakistan ennesimo attacco a convogli Nato diretti in Afghanistan
Uomini armati hanno attaccato oggi nella Khyber Agency (Pakistan nord-occidentale) un convoglio di autobotti che trasportavano carburante per le truppe Nato operanti in Afghanistan, incendiandone due. Lo riferisce Geo Tv. Dopo aver sparato con armi automatiche nella zona di Katha Kashta, si è appreso, gli attaccanti hanno sparato razzi contro gli automezzi, colpendone due e provocando un incendio. La zona è stata isolata dalle forze di sicurezza, mentre il traffico sulla principale statale che collega il Pakistan all'Afghanistan è stato sospeso in attesa che i vigili del fuoco circoscrivano le fiamme.

Tv israeliana: il premier palestinese chiede ad entrambe le parti di cercare la pace
Il premier palestinese Salam Fayyad ha detto in un'intervista alla Tv israeliana 'Channel 2' che “nessuna delle due parti deve arrendersi” nella ricerca di una soluzione pacifica. Non capita di frequente che un esponente di alto rango dell'Anp venga intervistato dai media israeliani. Malgrado la nuova situazione di stallo venutasi a creare sulla questione degli insediamenti, Fayyad ha detto che “è possibile far avanzare il processo”. “Non bisogna scoraggiarsi perchè abbiamo fallito prima, non bisogna arrendersi”, ha aggiunto. All'intervista di Fayyad ha replicato indirettamente il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che in un discorso ad un gruppo di ebrei americani ha detto ieri che “la ricerca della pace è importante” e che il suo governo “continuerà a perseguirla”. Nabil Shaat, uno dei principali negoziatori palestinesi, aveva invece affermato sabato che il processo di pace è in “coma profondo” e che i negoziati non riprenderanno a breve. “Questo è un processo privo di qualsiasi credibilità”, aveva aggiunto. Shaat in particolare aveva contestato il mancato rinnovo del blocco degli insediamenti ebraici in Cisgiordania, decisione che ha portato alla sospensione dei negoziati diretti israelo-palestinesi ripresi a settembre sotto gli auspici degli Usa.

Napolitano: le proteste non vanno ignorate, ma le violenze sono inammissibili
In Italia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato che “la protesta pacifica, benchè spesso sviata da inammissibili violenze, di tanti cittadini nelle strade delle nostre capitali, è una spia di malessere che le democrazie non possono ignorare”. Nel discorso pronunciato durante i tradizionali auguri al Corpo diplomatico, Napolitano ha parlato di “dibattito politico interno molto aspro e divisivo”, contrapponendo le tensioni politiche allo spirito unitario con il quale invece “è largamente condivisa la collocazione internazionale dell'Italia, come dicono anche le votazioni parlamentari”. Napolitano ha ricordato infine che 8.000 militari italiani sono impegnati in missioni di stabilizzazione all'estero autorizzate dalle Nazioni Unite.

Haiti: attesa per i risultati definitivi delle elezioni
Potrebbero essere gli esperti internazionali delle Nazioni Unite a stabilire l'origine dell'epidemia di colera scoppiata ad Haiti negli ultimi mesi e che ha già causato oltre 2.400 vittime. Il segretario generale dell’Onu sta, infatti, approntando una missione scientifica al riguardo. Intanto potrebbe ulteriormente slittare l’annuncio dei risultati definitivi del primo turno delle presidenziali del 28 novembre. Il servizio di Cèline CamoinRealAudioMP3

Una misura precauzionale per evitare disordini e contestazioni e osservare una sorta di tregua natalizia, nel contenzioso che oppone i candidati politici, il consiglio elettorale provvisorio e il Governo uscente. I risultati del primo turno avevano suscitato proteste di strada e aspre critiche dell’opposizione e di parte della comunità internazionale. A chiedere formalmente il rinvio, è stata l’Organizzazione degli Stati americani, una proposta accolta del Presidente uscente Renè Preval, che la inoltrerà ufficialmente al Consiglio elettorale. Nessuna tregua, invece, nelle difficoltà quotidiane degli abitanti dell’area metropolitana di Port-au-Prince. Scarseggia il carburante e lunghe file di automobilisti, si osservano davanti alle stazioni di benzina. Sui marciapiedi fiorisce il mercato nero e i prezzi stanno salendo alle stelle. (ma)

Almeno 27 morti e 50 feriti in Messico per l'esplosione di un oleodotto
È di almeno 27 morti e 52 feriti il nuovo bilancio dell'esplosione di un oleodotto nella città messicana di Puebla, a 150 chilometri dalla capitale Città del Messico. La deflagrazione, avvenuta ieri notte, è stata violentissima e le fiamme hanno avvolto anche le case che sorgevano attorno, cogliendo molte persone nel sonno. A causarla potrebbero essere stati alcuni malviventi che hanno perforato le tubature per sottrarre petrolio e poi rivenderlo.(Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 354
E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.







All the contents on this site are copyrighted ©.