Somalia: due movimenti ribelli uniti contro il governo di transizione
I due più forti gruppi ribelli somali, Al Shabaab e Hizbul Islam, si sono fusi insieme.
La decisione è stata presa ieri, secondo quanto scrivono oggi le emittenti locali.
Sheikh Hassan Dahir Aweys, leader degli Hizbul Islam, ha confermato che la sua milizia
si è unita agli integralisti legati ad Al Qaeda e ha deciso di combattere al loro
fianco contro il governo di transizione somalo (Tfg) e i peacekeeper Amisom dell'Unione
africana (Ua). Tutte le basi del gruppo ribelle ad Afgoe, Elashaha-biyaha e nella
capitale somala sono state confiscate dagli Al Shabaab, ha detto una fonte locale
degli integralisti, citata dal sito Mareeg. I due gruppi si sono fronteggiati da anni
per il controllo di diverse zone del sud e del centro del Paese. Negli ultimi mesi
i combattimenti tra le due formazioni si sono intensificati con decine di morti in
entrambi gli schieramenti. Intanto, secondo quanto riporta Radio Shabelle, il governo
di Mogadiscio ha lanciato una nuova offensiva contro le forze integraliste. Il ministro
dell'Interno, Abdishakur Sheikh Hassan Farah, ha promesso che entro cento giorni i
ribelli “saranno sconfitti” e il popolo somalo sarà difeso dai “terroristi stranieri”.
Riguardo alla sicurezza Farah ha aggiunto che Mogadiscio sarà divisa in “otto zone
con 500 soldati in ognuna di queste”. Il piano prevede due fasi: “la prima che riguarda
la liberazione della capitale somala dai ribelli e una seconda mirata alla riconquista
di tutto il Paese”.
Iraq: attesa per la lista dei ministri Non è
stata annunciata stamani - come previsto - la lista dei ministri del nuovo governo
iracheno, mentre si susseguono voci di un possibile annuncio dopodomani. Sabato scorso,
dall'ufficio della Presidenza del Consiglio avevano riferito che oggi Maliki avrebbe
presentato la squadra di governo al Parlamento. Il premier designato, già capo dell'esecutivo
dal 2006 allo scorso febbraio, ha ricevuto ufficialmente l'incarico lo scorso 25 novembre
e secondo la Costituzione irachena ha 30 giorni di tempo per presentare la formazione
del governo.
Ucciso in Pakistan leader di un gruppo legato ad Al Qaeda Ibn-e-Amin,
uno dei comandanti più duri del movimento Tehrik-e-Taliban Pakistan (Ttp) e braccio
destro del suo leader nella Valle dello Swat, Maulana Fazlullah, è stato ucciso venerdì
nell'attacco di un aereo senza pilota (drone) americano nella Valle di Tirah della
Khyber Agency, al confine con l'Afghanistan. Lo riferisce oggi Geo Tv. Nel maggio
2009 il governo di Islamabad aveva posto sulla testa del comandante del Ttp, che aveva
meno di 40 anni, una taglia di 15 milioni di rupie (130.000 euro). Secondo fonti dell'intelligence,
inoltre, Ibn-e-Amin aveva collegamenti con Al Qaeda ed era impegnato nel tentativo
di riconciliare diverse fazioni dell'opposizione armata in conflitto.
In
Pakistan ennesimo attacco a convogli Nato diretti in Afghanistan Uomini armati
hanno attaccato oggi nella Khyber Agency (Pakistan nord-occidentale) un convoglio
di autobotti che trasportavano carburante per le truppe Nato operanti in Afghanistan,
incendiandone due. Lo riferisce Geo Tv. Dopo aver sparato con armi automatiche nella
zona di Katha Kashta, si è appreso, gli attaccanti hanno sparato razzi contro gli
automezzi, colpendone due e provocando un incendio. La zona è stata isolata dalle
forze di sicurezza, mentre il traffico sulla principale statale che collega il Pakistan
all'Afghanistan è stato sospeso in attesa che i vigili del fuoco circoscrivano le
fiamme.
Tv israeliana: il premier palestinese chiede ad entrambe le parti
di cercare la pace Il premier palestinese Salam Fayyad ha detto in un'intervista
alla Tv israeliana 'Channel 2' che “nessuna delle due parti deve arrendersi” nella
ricerca di una soluzione pacifica. Non capita di frequente che un esponente di alto
rango dell'Anp venga intervistato dai media israeliani. Malgrado la nuova situazione
di stallo venutasi a creare sulla questione degli insediamenti, Fayyad ha detto che
“è possibile far avanzare il processo”. “Non bisogna scoraggiarsi perchè abbiamo fallito
prima, non bisogna arrendersi”, ha aggiunto. All'intervista di Fayyad ha replicato
indirettamente il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che in un discorso ad un
gruppo di ebrei americani ha detto ieri che “la ricerca della pace è importante” e
che il suo governo “continuerà a perseguirla”. Nabil Shaat, uno dei principali negoziatori
palestinesi, aveva invece affermato sabato che il processo di pace è in “coma profondo”
e che i negoziati non riprenderanno a breve. “Questo è un processo privo di qualsiasi
credibilità”, aveva aggiunto. Shaat in particolare aveva contestato il mancato rinnovo
del blocco degli insediamenti ebraici in Cisgiordania, decisione che ha portato alla
sospensione dei negoziati diretti israelo-palestinesi ripresi a settembre sotto gli
auspici degli Usa.
Napolitano: le proteste non vanno ignorate, ma le violenze
sono inammissibili In Italia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
ha dichiarato che “la protesta pacifica, benchè spesso sviata da inammissibili violenze,
di tanti cittadini nelle strade delle nostre capitali, è una spia di malessere che
le democrazie non possono ignorare”. Nel discorso pronunciato durante i tradizionali
auguri al Corpo diplomatico, Napolitano ha parlato di “dibattito politico interno
molto aspro e divisivo”, contrapponendo le tensioni politiche allo spirito unitario
con il quale invece “è largamente condivisa la collocazione internazionale dell'Italia,
come dicono anche le votazioni parlamentari”. Napolitano ha ricordato infine che 8.000
militari italiani sono impegnati in missioni di stabilizzazione all'estero autorizzate
dalle Nazioni Unite.
Haiti: attesa per i risultati definitivi delle elezioni Potrebbero
essere gli esperti internazionali delle Nazioni Unite a stabilire l'origine dell'epidemia
di colera scoppiata ad Haiti negli ultimi mesi e che ha già causato oltre 2.400 vittime.
Il segretario generale dell’Onu sta, infatti, approntando una missione scientifica
al riguardo. Intanto potrebbe ulteriormente slittare l’annuncio dei risultati definitivi
del primo turno delle presidenziali del 28 novembre. Il servizio di Cèline Camoin
Una misura
precauzionale per evitare disordini e contestazioni e osservare una sorta di tregua
natalizia, nel contenzioso che oppone i candidati politici, il consiglio elettorale
provvisorio e il Governo uscente. I risultati del primo turno avevano suscitato proteste
di strada e aspre critiche dell’opposizione e di parte della comunità internazionale.
A chiedere formalmente il rinvio, è stata l’Organizzazione degli Stati americani,
una proposta accolta del Presidente uscente Renè Preval, che la inoltrerà ufficialmente
al Consiglio elettorale. Nessuna tregua, invece, nelle difficoltà quotidiane degli
abitanti dell’area metropolitana di Port-au-Prince. Scarseggia il carburante e lunghe
file di automobilisti, si osservano davanti alle stazioni di benzina. Sui marciapiedi
fiorisce il mercato nero e i prezzi stanno salendo alle stelle. (ma)
Almeno
27 morti e 50 feriti in Messico per l'esplosione di un oleodotto È di almeno
27 morti e 52 feriti il nuovo bilancio dell'esplosione di un oleodotto nella città
messicana di Puebla, a 150 chilometri dalla capitale Città del Messico. La deflagrazione,
avvenuta ieri notte, è stata violentissima e le fiamme hanno avvolto anche le case
che sorgevano attorno, cogliendo molte persone nel sonno. A causarla potrebbero essere
stati alcuni malviventi che hanno perforato le tubature per sottrarre petrolio e poi
rivenderlo.(Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 354 E' possibile
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