2010-12-20 13:44:52

La Chiesa invita al dialogo religioso, come ricerca condivisa della verità e strumento di pace


Dal Messaggio Finale del Sinodo dei Vescovi per l'Africa (23 ottobre 2009):

Ci sono molte buone notizie in diverse parti dell’Africa. Ma i mezzi di comunicazione moderna spesso prediligono le cattive notizie e sembrano concentrarsi sulle nostre disgrazie e difetti, piuttosto che sugli sforzi positivi che stiamo compiendo. Nazioni sono uscite da lunghi anni di guerra e si muovono gradualmente sui sentieri della pace e della prosperità. Il buon governo sta avendo un notevole impatto positivo in alcuni paesi africani, stimolando così altri paesi a riconsiderare le cattive abitudini del passato e del presente. Abbondano segnali di molte iniziative che cercano di dare un’effettiva soluzione ai nostri problemi. Questo Sinodo, proprio per la scelta del suo tema, spera di essere una di queste iniziative positive. Invitiamo tutti indistintamente a collaborare per raccogliere le sfide della Riconciliazione, della Giustizia e della Pace in Africa. Molti stanno soffrendo e morendo: non c’è tempo da perdere.
(…)
Invitiamo tutti a lasciarsi riconciliare con Dio. È questo che apre la via alla riconciliazione vera fra persone. È questo che può spezzare il circolo vizioso dell’offesa, della vendetta e del contrattacco. In tutto questo, la virtù del perdono è cruciale, anche prima di qualsiasi ammissione di colpa. Quelli che dicono che il perdono non giova, dovrebbero provare a considerare i risultati della vendetta. Il vero perdono promuove la giustizia del pentimento e della riparazione, che conducono a una pace che va alle radici del conflitto e che fanno di quanti erano vittime e nemici, degli amici, fratelli e sorelle. Poiché è Dio che rende possibile questo tipo di riconciliazione, in questo ministero dobbiamo dare uno spazio adeguato alla preghiera e ai sacramenti, specialmente il Sacramento della Penitenza.
(…)
L'Africa si è già messa in moto e la Chiesa si muove con lei, offrendole la luce del Vangelo. Le acque possono essere burrascose, ma con lo sguardo puntato su Cristo Signore (cf. Mt 14,28-32) arriveremo sicuri al porto della riconciliazione, della giustizia e della pace.
(…)
Africa, alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina! (Gv 5,8)

Per il resto, fratelli, siate gioiosi,
tendete alla perfezione,
fatevi coraggio a vicenda,
abbiate gli stessi sentimenti,
vivete in pace
e il Dio dell'amore e della pace
sarà con voi” (2 Cor 13,11).
Amen.

Nel Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale per la Pace, “Libertà religiosa, via per la pace”, che si celebra l’1 gennaio 2011, Benedetto XVI sottolinea il fatto che “l’anno che chiude le porte è stato segnato, purtroppo, dalla persecuzione, dalla discriminazione, da terribili atti di violenza e di intolleranza religiosa”.
(…)
La libertà religiosa non è patrimonio esclusivo dei credenti, ma dell’intera famiglia dei popoli della terra. È l’elemento imprescindibile di uno Stato di diritto.
(…)
Nel messaggio, Benedetto XVI sottolinea anche i pericoli della strumentalizzazione della libertà religiosa “per mascherare interessi occulti, come ad esempio il sovvertimento dell’ordine costituito, l’accaparramento di risorse o il mantenimento del potere da parte di un gruppo”.
(…)
La sincera ricerca di Dio ha portato a un maggiore rispetto della dignità umana. Le comunità cristiane, con il loro patrimonio di valori e principi, hanno fortemente contribuito alla presa di coscienza delle persone e dei popoli circa la propria identità e dignità, nonché alla conquista di istituzioni democratiche e all’affermazione dei diritti dell’uomo e dei suoi corrispettivi doveri.

Il Papa descrive i passi concreti necessari da intraprendere per promuovere la libertà religiosa come la via per la pace. A tal fine è fondamentale un sano dialogo tra le istituzioni civili e quelle religiose per lo sviluppo integrale della persona umana e dell’armonia della società”. Benedetto XVI rivolge un pressante appello affinché la verità morale sia tenuta nella dovuta considerazione nella politica come nella diplomazia.

Nel mondo globalizzato caratterizzato da società sempre più multi-etniche e multi-confessionali - osserva Benedetto XVI - le grandi religioni possono costituire un importante fattore di unità e di pace per la famiglia umana. “I leader delle grandi religioni del mondo e i responsabili delle Nazioni – è il suo appello - rinnovino l’impegno per la promozione e la tutela della libertà religiosa, in particolare per la difesa delle minoranze religiose, le quali non costituiscono una minaccia contro l’identità della maggioranza, ma sono al contrario un’opportunità per il dialogo e per il reciproco arricchimento culturale”. “La pace – sottolinea - è risultato di un processo di purificazione ed elevazione culturale, morale e spirituale di ogni persona e popolo nel quale la dignità umana è pienamente rispettata”.
Il Messaggio è un invito al dialogo come ricerca condivisa della verità: “Per la Chiesa il dialogo tra i seguaci di diverse religioni costituisce uno strumento importante per collaborare con tutte le comunità religiose al bene comune”.







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