2010-12-20 15:40:42

Camerun: lettera di mons. Hourgo sulle pratiche incompatibili con il Natale cristiano


“La nascita di Cristo è una buona novella, una grande gioia che Dio vuole comunicare al mondo, dopo la sua Ascensione, Cristo ha voluto che i suoi discepoli continuassero la missione di annuncio della Buona Novella che deve raggiungere gli estremi confini della terra”: è quanto scrive nella lettera indirizzata ai fedeli in prossimità del Natale e pubblicata sul sito www.leffortcamerounais.info, mons. Barthélemy Yaouda Hourgo, vescovo di Yagoua, nel Camerun. “La festa di Natale – scrive il presule – non può avere senso per noi se non ci prepariamo individualmente, in famiglia e in comunità, per accogliere Dio che viene a dimorare tra gli uomini, in noi”. “A coloro che lo accolgono – prosegue il vescovo di Yagoua – Cristo dà il potere di divenire figli di Dio. E se siamo figli di Dio, come spiegare allora il ritorno a certe pratiche tradizionali incompatibili con la fede cristiana. Mi auguro che ciascuno di noi si interroghi su ciò che significa esser cristiano, e faccia un esame di coscienza personale alla luce della Parola di Dio”. Il presule invita inoltre a vivere l’Avvento come tempo per spargere i semi del Vangelo nelle famiglie, nei quartieri e nei villaggi e sottolinea che “tutti i membri della Chiesa, tutte le comunità cristiane devono sentirsi responsabili dell’annuncio della Buona Novella a tutte le nazioni”. Cosa che questo non vuol dire intraprendere un cammino di proselitismo, bensì valutare “in che modo mettere la Parola di Dio nel cuore delle nostre vite e delle nostre attività”. Una riflessione che rinvia “al mandato missionario affidato alla Chiesa e a tutti i battezzati”, ma che non può essere portato a termine se manca “una profonda conversione personale, comunitaria e pastorale”. (T.C.)







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