2010-12-16 15:04:49

Rischio di guerra civile in Costa d’Avorio: oltre dieci morti in nuovi scontri


La crisi politica in Costa d’Avorio al centro delle preoccupazioni internazionali. Il procuratore della Corte penale dell’Aja, Luis Moreno-Ocampo, ha annunciato che procederà contro chiunque si renda responsabile di violenze nel corso degli scontri di piazza tra militari fedeli al presidente uscente Gbagbo e sostenitori di quello eletto Ouattara. Secondo fonti di agenzia, sarebbero almeno 11 i morti negli scontri di queste ultime ore, con nuove violenze anche ad Abidjan. Intanto, i vescovi della Costa d'Avorio non hanno rilasciato dichiarazioni sull'incontro avuto ieri con Gbagbo per cercare di trovare una soluzione alla crisi. Oggi ad Abidjan è prevista una sessione straordinaria della Conferenza episcopale ivoriana. Molti i timori sulla situazione, tra cui quello del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, che la situazione degeneri in una nuova guerra civile, dopo quella gravissima del 2002. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Enrico Casale, esperto di Africa della rivista "Popoli":RealAudioMP3

R. – Teniamo presente che il presidente Gbagbo si riconosce soprattutto nelle etnie del sud della Costa d’Avorio, mentre Ouattara ed i suoi alleati si riconoscono di più nelle etnie del nord. Il conflitto tra queste etnie, insieme ad altri fattori, è stato l’elemento scatenante della crisi nel 2002.

D. – C’è il rischio, quindi, che lo scontro si allarghi e si torni alla guerra civile?

R. – C’è una certa stanchezza nel popolo ivoriano e, quindi, un desiderio di pace. Speriamo che i leader politici tengano conto di questo, anche se probabilmente il rischio è ancora presente.

D. – Come potrebbe essere coinvolta la comunità internazionale per una soluzione positiva della crisi ivoriana?

R. – Intanto, l’attività di mediazione delle Nazioni Unite potrebbe essere determinante nel riportare la serenità e il dialogo tra le due parti. Poi, la comunità internazionale – e penso soprattutto all’Unione Africana, ma anche alla Comunità Economica dell’Africa occidentale – può fare pressione attraverso sanzioni e favorire il dialogo tra le due parti. Questa può essere una delle strade per riportare la serenità nel Paese.

D. – Quanto hanno influito tanti anni di instabilità sul tessuto economico sociale della Costa d’Avorio?

R. – La percentuale di popolazione al di sotto del livello di povertà, quindi al di sotto del reddito di un euro al giorno, era del 18% nel 1985 ed è raddoppiata nel 2009. L’instabilità - è chiaro - non aiuta mai l’economia, soprattutto l’economia di un Paese africano come questo che dipende molto dalle esportazioni, soprattutto di cacao e caffè. Cambiano, comunque, anche gli attori presenti sulla scena ivoriana: se fino all’inizio degli anni 2000 il protagonista era la Francia, ex Paese colonizzatore, adesso, soprattutto per effetto della presa di distanza da Parigi da parte del presidente Gbagbo, si sta affacciando sulla scena economica ivoriana la Cina, ma anche Stati Uniti e Gran Bretagna. Questa situazione potrebbe essere una nuova fonte di tensione all’interno del Paese.(ap)







All the contents on this site are copyrighted ©.