Messaggi del Papa e altri leader religiosi e civili per l’Incontro della Comunità
di Taizé a Rotterdam
“Dio vi conduca alle sorgenti della gioia”: così Benedetto XVI in un messaggio ai
partecipanti al prossimo 33.mo Incontro europeo organizzato dalla Comunità ecumenica
di Taizé, a Rotterdam, in Olanda, dove il 28 dicembre converranno migliaia di giovani
da tutto il continente e da altre regioni del mondo. Su di loro il Papa invoca “la
forza e la pace dello Spirito Santo, come anche sui pastori, sulle parrocchie e le
famiglie” che li accoglieranno. Al loro arrivo i giovani riceveranno la “Lettera dal
Cile” di fratel Alois, priore della Comunità di Taizé, scritta in occasione del secondo
Incontro internazionale dei giovani in America Latina, conclusosi domenica scorsa
a Santiago del Cile. Lettera nella quale si chiede ai giovani di riflettere sulla
gioia, la compassione e il perdono. Molti altri indirizzi augurali sono arrivati per
questo evento. “In un’epoca dove le sfide varcano le frontiere ed assumono una portata
mondiale - scrive il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon - il nostro
avvenire dipende dal modo in cui noi lavoriamo insieme. Conto dunque su di voi per
portare la fiamma della solidarietà mondiale e di altri valori dell’Onu, per aiutarci
ad attraversare questi tempi di prova e per aiutare l’Organizzazione delle Nazioni
Unite ad offrire ciò di cui il mondo ha bisogno in questo momento cruciale”. “Taizé:
solo a sentirlo pronunciare, questo nome - sottolinea il presidente del Consiglio
europeo, Herman van Rompuy - mi riempie di una gioia interiore. Taizé, i suoi fratelli,
i suoi giovani e meno giovani, di religione cristiana ma di differenti confessioni,
portano, ognuno di loro, attraverso la loro presenza, un po’ di speranza ad una umanità
sempre in cammino”. Parole di incoraggiamento arrivano anche dal Patriarca ecumenico
di Costantinopoli. “A voi – scrive Bartolomeo I - è data la responsabilità di agire
nella società per promuovere in essa i principi di giustizia e di amore. Voi siete
il nostro futuro, il futuro della Chiesa, e la Chiesa è la nostra vita. La nostra
preghiera e la nostra benedizione vi accompagnino.” Ricorda ai giovani di Taizé l’arcivescovo
di Canterbury, che “la gioia che proviene dall’essere in sintonia con la realtà è
la gioia dell’amore. Non la gioia del successo o della comodità, della prosperità
o delle grandi realizzazioni, ma solo dell’amore, perché l’amore senza limiti è il
fondamento di ogni realtà. In questo vi è una gioia immensa! Anche quando la nostra
vita è spezzata, la nostra sicurezza annientata, possiamo ancora dire con stupore:
ciò che rimane è l’amore, ciò che è alla base di tutto è l’amore. Ecco perché la gioia
e la compassione vanno insieme”. Espressioni di riconoscenza infine dal segretario
generale della Comunione mondiale delle Chiese riformate, Setri Nyomi. Questi incontri
annuali – osserva - sono dei veri doni per i giovani, di cui ringraziamo Dio. Prego
affinché i giovani scoprano segni di speranza durante il loro cammino a Rotterdam.”
(R.G.)