2010-12-16 14:29:18

India: il Consiglio delle Chiese denuncia il carattere liberticida delle leggi anti-conversione


Le leggi anti-conversione in vigore in diversi Stati indiani sono un inammissibile attentato ai diritti fondamentali delle persone e colpiscono al cuore il principio della laicità dello Stato sancito dalla Costituzione indiana. Sono le conclusioni di un convegno di due giorni promosso a New Delhi dal Consiglio nazionale delle Chiese dell’India (Ncci). Al convegno - riferisce l’agenzia Ucan – hanno partecipato esponenti cristiani, musulmani e indù. Come è noto, quella delle presunte conversioni “forzate” è una delle questioni più spinose con cui devono confrontarsi oggi le minoranze religiose in India, in particolare i cristiani e i musulmani, accusati dai fondamentalisti indù di fare un proselitismo aggressivo e subdolo. E proprio da questa accusa muovono le cosiddette “leggi anti-conversione” introdotte in questi anni in alcuni Stati indiani. Leggi liberticide che contrastano con il carattere laico dello Stato così come concepito dalla Costituzione indiana, hanno unanimemente evidenziato i partecipanti al convegno di New Delhi, invocando un’azione congiunta per fermare questa deriva. Secondo il reverendo Solomon Rongpi, segretario esecutivo della Commissione per l’unità, la missione e l’evangelizzazione della Ncci, queste leggi non hanno alcuna ragione di essere nell’India moderna, una società laica e pluralista: “Le nuove generazioni indiane vogliono il pluralismo religioso e come società civile dobbiamo levare la nostra voce in difesa di questo pluralismo”, ha detto il pastore sottolineando l’importanza del dialogo tra le religioni. Sono attualmente sei gli Stati indiani che hanno adottato leggi contro le conversioni: l’Arunachal Pradesh, il Chhattisgarh, il Gujarat, l’Himachal Pradesh, il Madhya Pradesh, l’Orissa e il Rajasthan. In pratica queste leggi puniscono con severe sanzioni conversioni da una religione all'altra compiute con la forza, il plagio o altri mezzi fraudolenti e sottopongono i cambiamenti di fede dei cittadini al vaglio di un magistrato. (L.Z.)







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