2010-12-16 14:30:25

Filippine: accordo governo-vescovi per una campagna sulla salute riproduttiva


I vescovi filippini hanno concordato con il governo di Manila di promuovere una campagna congiunta di informazione sui metodi di pianificazione familiare che la Chiesa non condivide. La decisione – riferisce l’Ucan - è il frutto dell’incontro svoltosi ieri a Manila tra una delegazione della Conferenza episcopale (Cbcp) e alcuni rappresentanti dell’Esecutivo per discutere la controversa legge sulla salute riproduttiva. L’accordo - ha spiegato al termine del colloquio il segretario generale della Cbcp, mons. Juanito Figura - prevede la distribuzione di materiale informativo ad ampio raggio sui vari metodi di controllo delle nascite. “Abbiamo concordato di distribuire materiale informativo che offra al nostro popolo un’informazione completa sulla genitorialità responsabile e sulla salute riproduttiva. Inoltre il governo si è impegnato a non prestarsi a nessuna iniziativa rivolta a costringere o violare la coscienza delle persone su questa questione”, ha detto il presule, precisando che la Chiesa filippina continuerà i colloqui con l’Esecutivo e a raccogliere le opinioni delle varie parti in causa su questo tema. I vescovi e il governo hanno deciso di affidare a un gruppo tecnico di lavoro costituito ad hoc il compito studiare i vari metodi di controllo delle nascite, compresi quelli artificiali, e di discutere quale informazione sarà distribuita. “Riteniamo che occorra dare un’informazione completa al pubblico perché possa decidere”, ha spiegato il portavoce del Presidente Aquino Edwin Lacierda al termine dell’incontro. Da parte sua, mons. Figura ha precisato che l’informazione dovrà anche comprendere avvertenze sugli effetti negativi di ciascun metodo e fare sapere se è conforme o meno agli insegnamenti della Chiesa: “Per informazione completa intendiamo il parlare sia dei vantaggi presentati dai produttori di contraccettivi, sia delle controindicazioni e dei rischi che comporta l’uso di questi metodi”, ha detto il presule. Il colloquio di ieri segue l’incontro di martedì con un gruppo di parlamentari in cui i vescovi avevano chiesto al Congresso di tenere in considerazione la posizione della Chiesa sulla legge e di rispettare il principio della libertà di coscienza. (L.Z.)







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