Rapporto sul Servizio civile: in aumento le domande dei giovani, diminuiscono le risorse
dello Stato
“Pur nel generalizzato contenimento delle risorse” è necessario garantire sostegno
al Servizio civile italiano che oggi rappresenta “una delle realtà più ammirate a
livello internazionale”. Così il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano
in un messaggio in occasione della presentazione, oggi a Roma, del 12.mo rapporto
della Cnesc, la Conferenza nazionale enti per il Servizio Civile. Secondo lo studio
nel 2009 si è registrato un consistente aumento delle domande da parte dei giovani.
Sulle motivazioni di questa tendenza Paolo Ondarza ha intervistato il presidente
delle Cnesc Primo Di Blasio.
R. - Da una
parte, è assolutamente un bel dato, perchè signifca che c’è un grande interesse da
parte dei giovani e la voglia di spendersi un anno per il bene comune per fare un’esperienza
di crescita umana, di cittadinanza attiva. Ma, dall’altra parte, il dato ci preoccupa,
perchè chiaramente è il segnale della crisi. Per i giovani il Servizio civile sta
diventando una delle poche opportunità per inserirsi nel mondo del lavoro.
D.
– Concretamente quanto il Servizio civile garantisce l’inserimento dei giovani nel
mercato del lavoro?
R. - E’ un’esperienza che aiuta in qualche modo
i giovani ad acquisire delle abilità e delle professionalità. L’esperienza ci dice
che per diversi giovani questo poi diventa il trampolino di lancio per entrare dentro
questo mondo. Ma il Servizio civile non è assoluatamente un’agenzia di collocamento.
Noi non vogliamo che i giovani lo leggano in questi termini. Qui il problema è lavorare
sulle motivazioni: dobbiamo motivare il giovane a fare l’esperienza del Servizio civile
per dedicare un anno della propria vita al bene comune.
D. – Assistenza,
educazione, promozione culturale, tutela del patrimonio artistico, protezione civile
e ambiente. Tanti i settori nei quali i giovani possono svolgere il Servizio civile.
Qual è il settore più richiesto nell’ultimo anno?
R. – Sicuramente il
settore dell’assistenza e della tutela delle persone. Oltre il 50 per cento dei progetti
della CNESC riguardano le tematiche dell’assistenza.
D. – A fronte dell’aumento
delle domande per svolgere il Servizio civile è cresciuta anche l’attenzione da parte
delle istituzioni nei riguardi di questo settore?
R. – Purtroppo le
istituzioni, ormai da quattro anni a questa parte, hanno invertito il proprio impegno
relativamente al Servizio civile. Noi siamo passati da un governo che nel 2007 finanziava
questa esperienza con circa 300 milioni di euro ad una Finanziaria che prevede per
il 2011 solo 113 milioni di euro, per finanziare esperienze di Servizio civile. (bf)