Trent'anni fa il terremoto
in Irpinia rase al suolo interi paesi già depressi economicamente. I ritardi nei soccorsi
aggravarono la tragedia. "Purtroppo molti approfittarono della situazione sperando
di ottenere una casa popolare. Gli industriali del nord hanno aperto qui le loro fabbriche
ma subito dopo se ne sono andati", lamenta don Franco Corbo, parroco a Potenza.
Rosalia Castellano, da Sant'Angelo dei Lombardi, epicentro del sisma, denuncia
gli errori di valutazione commessi nella ricostruzione: "Il problema è che non sono
stati ricostruiti i legami di comunità. Ci siamo sentiti abbandonati dalle istituzioni.
I soldi sono arrivati ma i personalismi hanno vinto". Stefano Ventura, da Teora,
descrive nel suo libro Non sembrava novembre, quella sera le difficoltà di
fare memoria collettiva.