Indonesia: cristiani vittime dell’estremismo islamico chiedono protezione al presidente
Susilo
Con un appello al presidente Susilo Bambang Yodhoyono, i cristiani indonesiani chiedono
maggiore sicurezza e protezione da parte dello Stato, dopo i continui episodi di intolleranza
religiosa. Domenica scorsa nel villaggio di Rancaekek Wetan (Java Occidentale) la
protesta di 200 estremisti islamici ha costretto oltre 100 cristiani della Batak Christian
Protestant Church ad abbandonare due case utilizzate come luoghi di preghiera. Il
reverendo Hutagalung, responsabile della Batak Christian Protestant Church, afferma:
“Noi continueremo a riunirci qualunque siano le conseguenze e vogliamo che il presidente
ci garantisca la possibilità di praticare la nostra fede senza minacce e intimidazioni
da parte dei gruppi radicali”. Per evitare scontri, la polizia locale ha favorito
l’espulsione dei cristiani dalle chiese domestiche. Hendro Pandowo, comandante delle
forze dell’ordine dice che la situazione è ora sotto controllo. “Se non avessimo chiesto
ai cristiani di andarsene – afferma il poliziotto – ci sarebbero state conseguenze
ancora più gravi. Noi cerchiamo di evitare distruzioni e attacchi”. In Indonesia –
sottolinea l'agenzia AsiaNews - l’intolleranza religiosa contro i cristiani è un fenomeno
in aumento. Anche se la Costituzione concede parità di trattamento a sei religioni
di Stato tra cui il protestantesimo, la legge ostacola la costruzione di luoghi di
culto per le fedi diverse dall'islam e costringe i cristiani a riunirsi nelle proprie
abitazioni. L’incidente avvenuto a Rancaekek Wetan è l'ultimo di una serie di scontri
tra protestanti e musulmani avvenuti negli ultimi mesi a Bandung (Java Occidentale)
e a Bekasi vicino a Jakarta dove almeno sei chiese sono state attaccate dal 2009.
Alcuni pastori protestanti sono stati aggrediti. (A.L.)