2010-12-14 14:21:24

A Milano, il cardinale Tettamananzi al "Natale degli sportivi", tra ragazzi e grandi campioni


Lo sport è un formidabile strumento di integrazione e amicizia, i cori razzisti non devono fare parte dello sport. E' il messaggio lanciato dal cardinale arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, nel suo intervento di ieri al Palasharp milanese, dove ieri si sono radunate almeno ottomila persone per il “Natale dello sportivo”. Il servizio di Fabio Brenna:RealAudioMP3

Erano dilettanti e professionisti, assieme ai dirigenti e agli allenatori, ma soprattutto i ragazzi dello sport di base che hanno potuto incontrare il vicepresidente della Federcalcio, Demetrio Albertini, Gianni Rivera e i due atleti paralimpici, Giusi Versace, campionessa italiana dei 100 metri, e Enzo Masiello, vincitore di due medaglie nello sci da fondo alle Olimpiadi paralimpiche di Vancouver. Un momento di festa per rilanciare lo sport in oratorio, che sarà coordinato da un nuovo organismo, la Commissione diocesana per lo sport. Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha anche messo in guardia dai troppi rischi che corre oggi il mondo dello sport, troppo spesso offuscato dal business, dal doping, dal denaro e dal razzismo:

“Penso che il mondo sportivo odierno abbia immensamente bisogno di tornare a questa semplicità e a questa generosità, perché sappiamo che la cultura sportiva, oggi, esalta la vittoria come un assoluto, mentre la vittoria - in ultima analisi - è scommettere che noi siamo capaci e che ce la possiamo fare. Non dobbiamo avere paura se ci troviamo limitati, ma dobbiamo invece - come ci è stato detto ripetutamente questa sera - essere davvero coraggiosi”.

Della necessità di ricreare nello sport i valori autentici si è detto convinto l’ex campione di calcio, Gianni Rivera:

“Purtroppo non c’è più la strada che c’era una volta. Bisogna quindi lavorare in un altro modo, ricreando se non proprio la stessa condizione almeno lo stesso spirito. Credo che questo sia importante. Adesso, per quanto riguarda l’ambito calcistico, ci sono le scuole calcio e bisogna guardarle con un po’ di attenzione, stare attenti che non sia soltanto un affare, un business, ma che sia invece un fatto molto più culturale. Vediamo se riusciamo a cambiare qualcosa”.

I ragazzi di una parrocchia di Castellanza hanno fatto autografare dall’arcivescovo le figurine della loro Polisportiva, che saranno poi vendute in un album: il ricavato alimenterà il Fondo diocesano Famiglia Lavoro, che aiuta le persone colpite dalla crisi. (bf)







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