2010-12-13 19:16:44

Quando il movimento antirazzista italiano guardava alla lotta anti-apartheid del Sudafrica


Pochi lo sanno, ma l’Italia degli anni Settanta e il Sudafrica di Mandela hanno un vissuto comune.
Pochi sanno che alcuni rappresentanti dell’ANC – African National Congress si sono stabiliti in Italia e in Europa, allo scopo di far conoscere la lotta anti-apartheid nel mondo.
Pochi sanno che il governo italiano è stato il secondo partner commerciale del regime segregazionista e che in quegli stessi anni la BNL ha perso parte dei consensi, in quanto accusata di finanziare Johannesburg.
Benny Nato era il portavoce dell’ANC a Roma e a lui si deve buona parte del sostegno che il movimento anti-razzista italiano ha dato ai fratelli del Sudafrica. Il Centro Antirazzista e sui rapporti tra Italia e Sudafrica - Benny Nato, che ha sede a Roma nello storico quartiere di San Lorenzo, lo ricorda. Questo "luogo della memoria" nasce proprio allo scopo di raccogliere e divulgare la documentazione relativa alla mobilitazione antiapartheid, che è diventata il simbolo d’eccellenza delle lotte anti-razziste di tutto il mondo e di ogni le epoche.

È ancora fondamentale che le persone riflettano sul significato della lotta anti-apartheid. Lo è nella nostra Italia, sempre più tendente al conservatorismo culturale e che rifiuta di riconoscere la sua cittadinanza multiculturale e multietnica. E lo è nel Sudafrica, dove le nuove generazioni si ispirano oggi a modelli esogeni, come risultato di quel sottile colonialismo culturale di matrice soprattutto americana, che li rende inconsapevoli e in molti casi non orgogliosi della propria “africanità”.
È il monito lanciato al microfono di Silvia Koch dall’Ambasciatore del Sudafrica in Italia, Thenjiwe Mtintso, in una testimonianza raccolta in occasione del presentazione dell’ultima pubblicazione del Centro Benny Nato, "Il Sudafrica e il sostegno italiano alla lotta all'apartheid": RealAudioMP3







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