2010-12-13 15:03:09

Educazione e dignità umana al centro delle iniziative natalizie dei volontari dell'Avsi


Come ogni anno nel periodo di Natale, tornano in tutt’Italia le iniziative dell’Avsi, l'Associazione volontari per il servizio internazionale: cene, eventi sportivi, spettacoli, presentazione di libri per sensibilizzare e raccogliere fondi a sostegno dei 100 progetti presenti in 38 Paesi del mondo. Educazione e promozione della dignità umana sono in primo piano per questa organizzazione, che può contare su oltre 12 mila sostenitori volontari. Il tema scelto per quest’anno è “Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo”. Ne spiega il significato il segretario generale dell’Avsi Alberto Piatti, al microfono di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

R. – Con questo titolo vogliamo sottolineare, come ha detto Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata per la pace 2009, che è la persona il protagonista dello sviluppo: noi dobbiamo soccorrere il bisogno che emerge, per arrivare a fare scoprire da un lato che l’uomo è immagine del Creatore e dall’altro questo desiderio di bene, di bello e di giustizia che è nel cuore dell’uomo.

D. – Sei i progetti, quest’anno, sostenuti dalla vostra tradizionale campagna di raccolta fondi e di sensibilizzazione: “le tende”. Quali sono le urgenze e quali le destinazioni?

R. – Sono progetti in cui i protagonisti sono le persone. In Kenya, le scuole: per dare un futuro adeguato a ragazzi che altrimenti non potrebbero andare a scuola; in Libano, un progetto bellissimo che vede insieme cristiani e musulmani nella gestione delle acque per l’irrigazione nella piana di Marjayoun, a sud della Valle della Bekaa; una scuola da ricostruire in Cile e un inizio di università nel martoriato Sud Sudan, sempre che dopo il referendum di gennaio non succedano ancora scontri armati.

D. – Un altro luogo protagonista, quest’anno, purtroppo è stata Haiti: avete messo in piedi dei progetti?

R. – Siamo presenti nell’isola dal 1997, quando abbiamo realizzato l’azienda agricola sperimentale dell’Università cattolica di Les Cayes; quando c’è stato il terremoto, i nostri volontari presenti sull’isola si sono messi a disposizione immediatamente; purtroppo,, abbiamo oggi ancora più di 30 mila persone ricoverate nelle tende e nei campi di fortuna. Speriamo di riuscire, come segno di ripresa, a costruire un centro educativo proprio in uno dei quartieri più degradati, che è “Cité Soleil”.

D. – Parliamo delle “tende”: questo vostro modo di informare, sensibilizzare e anche raccogliere fondi …

R. – Durante quella che chiamiamo “campagna delle tende” si realizzano 700-800 eventi in tutta Italia, con molta fantasia – dalla cena al concerto alla presentazione di un libro … Penso che si mobiliteranno 10-12 mila persone. Sicuramente è uno strumento importante per raccogliere fondi, ma soprattutto per comunicare un’antropologia cristiana dello sviluppo, per incontrare le persone e farle diventare compagni del nostro cammino. (gf)







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