Costa d'Avorio: iniziati i 6 giorni di preghiera e digiuno per la pace
I capi religiosi della Costa d’Avorio lanciano un appello alla popolazione perché
non “ceda alle provocazioni ed alla violenza da qualunque parte provengano” afferma
un comunicato inviato all’agenzia Fides. Il documento è firmato dal “Collettivo dei
Religiosi per la pace”, al quale aderisce la Chiesa cattolica. “Dopo aver gioito per
come si è svolto il primo turno delle elezioni, adesso siamo preoccupati per la piega
presa dagli eventi a pochi giorni dal secondo turno” afferma il comunicato. Il 3 dicembre
infatti, il Consiglio Costituzionale ha annullato i risultati proclamati il 2 dicembre
dalla Commissione elettorale in base ai quali il vincitore dell’elezione è Alassane
Ouattara, con il 54% delle preferenze, ed ha invece dichiarato vincitore del ballottaggio
del 28 novembre il Presidente uscente Laurant Gbagbo. La Costa d’Avorio ha ora due
Presidenti con due rispettivi Primi Ministri e governi. Mentre la comunità internazionale
ha riconosciuto la vittoria di Ouattara, nel Paese cresce il timore di nuove violenze,
alimentate pure dalla divisione etnica. “Di fronte al pericolo che si profila all’orizzonte
- scrivono i leader religiosi alla popolazione - lanciamo questo appello solenne a
non cedere alle provocazioni ed alla violenza da qualunque parte provengano; a non
pronunciare parole di esclusione etnica, religiosa e nazionalista; a non commettere
atti di intimidazione, di minaccia, di sterile provocazione”. I capi religiosi hanno
quindi indetto a partire da oggi, fino al 18 dicembre, 6 giorni di digiuno e preghiera
per la pace in Costa d’Avorio. (R.P.)